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Curiosità

Posso lasciare solo il mio cucciolo? Quanto può restare solo senza di me senza soffrire?

Quanto tempo posso lasciare da solo in casa il mio cucciolo di cane senza che soffra la solitudine? I limiti in base alle settimane di vita.

Posso lasciare solo il mio cucciolo? Quanto può restare solo senza di me senza soffrire? (Pixabay congerdesign – Amoreaquattrozampe.it)

Da poco ho scoperto come rassicurare il mio cucciolo dopo essere stata lontana da casa anche per poco tempo. Trascorrere del tempo di qualità con lui al mio ritorno, proponendo a lui una passeggiata nel parco vicino casa o una lunga sessione di gioco, riuscirà sicuramente a colmare l’ora in cui ha avvertito la mia assenza imparando, nel frattempo, a suddividere inconsciamente quelli che saranno – nel corso della sua vita – i momenti da trascorrere in compagnia in casa e all’esterno.

Posso lasciare da solo il mio cucciolo? Se sì, per quanto tempo?

Uno dei primi passi da compiere prima di trascorrere del tempo fuori casa quando abbiamo deciso di adottare un cucciolo di cane è sicuramente quello di consultare un addestratore cinofilo che possa illustrarci delle linee guida personalizzate per evitare che il piccolo fido possa sviluppare dei traumi connessi alla percezione di un temporaneo abbandono. Anche per questo motivo è importante salutare sempre il nostro fido quando stiamo per uscire in modo tale da avvertirlo della nostra futura assenza.

Fido in casa (Pixabay Ylanite – Amoreaquattrozampe.it)

Fare attenzioni agli orari in cui usciamo e creare una routine – soprattutto nelle prime settimane di vita del cucciolo – permetterà a lui di abituarsi più facilmente alla nostra assenza e a riconoscere quale sarà il momento del nostro ritorno a casa.

Chiudere la porta di casa per andare a lavoro sapendo che il nostri fido resterà tutto solo non è mai una piacevole sensazione da provare sulla propria pelle e la tentazione di rinunciare a qualsiasi impegno pur di stare con lui è sempre costante. Ma, allora, c’è un modo per rassicurarci di fronte a questo primordiale ostacolo?

Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> Come abituare il cane a restare da solo 

Rispetto a un cane adulto o anziano, un cucciolo tenderà a sopportare molto meno la nostra assenza e sarà sufficiente una breve parentesi di tempo per far sì che possa sentirsi abbandonato. Al contempo tale sensazione appare più decisiva in base alle razze. Un cucciolo di Pastore tedesco o di Cane corso, ad esempio, essendo particolarmente socievole rispetto ad esemplari di quattro zampe di altre razze, rischierebbe di soffrire di più la solitudine rispetto a un Akita Ino oppure a un Bassotto.

Quanto tempo un cucciolo può restare senza di me: le ore

Quando non possiamo portare con noi il fido è importante trovare delle giuste alternative per aiutarlo a non soffrire la solitudine. Specialmente quando si tratta di un cucciolo dovremmo fare attenzione al tempo che trascorriamo lontano dalla nostra abitazione. Se un cucciolo ha meno di 10 settimane, ad esempio, sarà meglio non stare via più di un’ora. La nostra assenza potrà, invece, prolungarsi leggermente – arrivando fino a un massimo di 2 ore – quando il cucciolo avrà raggiunto le 12 settimane.

Yorkshire (Pixabay zoegammon – Amoreaquattrozampe.it)

Infine l’equazione diviene ancor più semplice da ricordare quando il nostro cucciolo avrà raggiunto le 3 settimane. Un cucciolo di 3 settimane non potrò rimanere solo per più di 3 ore, per 4 settimane sarà un massimo di 4 ore, e così via fino a quando il piccolo fido avrà compiuto 6 settimane. Soltanto da quel momento in poi potrà rimanere in casa, da solo, per un massimo di 7/8 ore.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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Giada Ciliberto

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