Si può portare il gatto in spiaggia oppure è vietato? I comuni possono vietare l’accesso al lido del nostro amico a quattro zampe?
Prima di andare in vacanza con il proprio gatto (ma anche per una semplice passeggiata al mare) è bene informarsi dei luoghi in cui il nostro piccolo amico a quattro zampe può accompagnarci. Il rischio è quello di violare la legge. Ad esempio, si può portare il gatto in spiaggia oppure è vietato? Ecco un prospetto completo delle regole da conoscere.
Una giungla di norme
Nel nostro ordinamento giuridico la disciplina sugli animali d’affezione è molto dispersiva, e purtroppo non sempre chiara.
Ed anche un semplice quesito, come ad esempio se sia possibile portare il gatto in spiaggia, può essere di non facile ed immediata soluzione.
Per un semplice paradosso: nessuna norma nazionale (e nella maggior parte dei casi anche le regionali) consente di portare con sé al mare il piccolo felino, così come allo stesso tempo nessuna sembra vietarlo. Eppure sono tante le fonti del diritto da valutare.
Sempre più italiani vogliono fare le vacanze con i propri animali domestici, eppure spesso le leggi prendono in considerazione il solo cane (con disciplina altrettanto dispersiva e non sempre chiara). La soluzione più semplice sarebbe quella di affidarsi ai servizi di uno stabilimento balneare che accetta gli animali domestici.
Anche sul punto è da fare una considerazione: di norma gli stabilimenti sono dog-friendly, quindi pensati specificamente per accogliere cani. Non è scontato che accettino gatti, seppur di norma più silenziosi dei primi; pertanto è bene informarsi prima di partire, al fine di non ricevere brutte sorprese all’arrivo.
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Il gatto può accedere in spiaggia?
Niente paura: se avete intenzione di trascorrere qualche giornata al mare in compagnia del vostro amico a quattro zampe, potrete farlo senza il timore di incappare in qualche multa, purché con il rispetto delle norme stabilite dalla legge.
I comuni non possono vietare tout court l’accesso degli animali da compagnia alla spiaggia, come stabilito più volte dai TAR. Tra le varie pronunce ricordiamo quella del TAR Lazio, che nell’annullare un’ordinanza del comune di Latina ha statuito che
anche alla luce delle viste indicazioni regionali che attribuiscono ai comuni il potere di individuare […] tratti di arenile da destinare all’accoglienza degli animali da compagnia (così il Tar Lazio, nell’annullamento di un’ordinanza del Comune di Latina).
il divieto assoluto di accesso degli animali domestici in spiaggia è irrazionale e sproporzionato.
Dunque i comuni possono vietare l’accesso agli animali soltanto in determinate ore del giorno o a determinate condizioni; possono anche vietarlo in determinate spiagge, purché venga individuato sul territorio di competenza un lido ad essi dedicato (si tenga presenta che gli enti territoriali nella redazione del Piano spiagge debbono tenere conto anche delle comunicazioni dei gestori di stabilimenti privati che possono legittimamente vietare l’accesso ai quattro zampe).
Va notato, inoltre, come nella sentenza il TAR si riferisca all’accoglienza degli animali da compagnia, e non soltanto al cane.
Inoltre è sempre consentito, in corrispondenza di stabilimenti balneari, l’accesso ed il transito sulla battigia e nella fascia di spiaggia che da essa che si estende verso l’interno per 5 metri, al fine di recarsi verso spiagge libere, purché il gatto venga condotta al guinzaglio, o nel trasportino.
Non è invece concessa la sosta; niente sdraio ed ombrellone dunque. Così come non è consentito passeggiare sul lido (ad esempio percorrendo lo stesso tratto di spiaggia avanti ed indietro più volte.
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Portare il gatto in spiaggia: le regole da rispettare
Portare il gatto in spiaggia si può, ma vi sono una serie di norme da rispettare.
Fermo restando l’obbligo di condurre il felino al guinzaglio o nel trasportino nei luoghi di transito verso i lidi liberi (e portare con sé paletta e sacchetto per raccogliere le deiezioni), anche una volta giunti a destinazione i doveri non sono certo finiti. Verso gli altri e verso lo stesso gatto.
Innanzitutto siamo responsabili dei danni che il nostro amico a quattro zampe può causare a terzi (sul punto può interessare la lettura di Responsabilità per danni causati dagli animali: cosa stabilisce la legge) e pertanto è nostro compito custodire adeguatamente l’animale.
Senza contare di dover porre in essere ogni adempimento per tutelare la salute del felino; dunque evitare che rimanga al sole per periodi prolungati, assicurarsi che disponga sempre ed in ogni momento di sufficiente acqua fresca, mettere in atto un’adeguata e diligente custodia, essendo noi i responsabili per il suo eventuale smarrimento.
E soprattutto, prima di partire, accertarsi se davvero sia la migliore cosa per il gatto, animale notoriamente abitudinario e poco incline ai cambiamenti, anche temporanei; sul punto possiamo sempre avvalerci dei consigli del nostro veterinario di fiducia
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Antonio Scaramozza