Non sono pochi i miti e le leggende che riguardano i pipistrelli. Ma sarà verità o solo semplice credenza? Scopriamolo insieme
Vengono associati al buio e a tutto quello che avviene di notte (tanto da ispirare il nome del supereroe che agisce nell’ombra). Ma la più semplice verità è che lo stile di vita dei pipistrelli è volto ad evitare i predatori, che sono più attivi di giorno, e sfruttare la copiosità di insetti che sono attivi di notte.
Su questi animali ricorrono tanti luoghi comuni: sono ciechi? Dormono a testa in giù? Si attaccano ai capelli delle persone?
Proviamo a capire qualcosa di più sui miti che riguardano i pipistrelli.
Come molti di voi sanno, i pipistrelli sono tra i pochi mammiferi a volare, altri esemplari come gli scoiattoli volanti, sono in grado di eseguire soltanto lunghe planate.
Questi mammiferi sono soliti cacciare le loro prede, nella maggior parte dei casi insetti, nelle ore notturne, ossia dal crepuscolo all’alba.
Muovendosi nel buio e, di conseguenza, non potendo contare sull’ausilio della luce per individuare le prede o gli ostacoli, i pipistrelli hanno sviluppato una forma di ecolocalizzazione, cioè un sonar biologico. I pipistrelli sono in grado di emettere dei suoni (la cui frequenza è in genere troppo alta per essere percepita dagli esseri umani) e attraverso l’ascolto degli echi che vengono riflessi riescono a localizzare gli oggetti. Ovviamente questo sistema serve sia per individuare ostacoli, sia per ricercare prede. Inoltre, gli echi riflessi forniscono informazioni anche sulla dimensione, la forma e la direzione in cui si muove la preda rintracciata.
Il loro stile di caccia, potrebbe indurre a pensare che siano completamente ciechi ma, in realtà, il loro apparato visivo non ha grossi problemi. Di preciso, i pipistrelli insettivori hanno un apparato visivo che funziona bene a parte il fatto di soffrire di una forte miopia. I loro occhi sono abituati a scorgere gli insetti a breve distanza e in assenza di luce. I megachirotteri (pipistrelli dalle dimensioni molto maggiori e che si nutrono di nettare e frutti), invece, non hanno nessun difetto alla vista e riescono a volare senza l’ausilio del biosonar per orientarsi negli spostamenti.
Un altro cliché vede i pipistrelli abituati a dormire a testa in giù. Non è da negare che sia una loro posizione iconica, ma come mai tendono ad assumere una postura che potrebbe sembrare, a primo acchito, abbastanza scomoda?
C’è da sottolineare un aspetto, le zampe posteriori dei pipistrelli sono palesemente esili e, di conseguenza, non riescono a sostenere il peso del corpo del pipistrello.
Durante la loro evoluzione, i pipistrelli hanno sviluppato una grande abilità nel volo, tale da portare l’animale a dover perdere peso in alcune zone che potremmo definire “superflue”, come ad esempio le zampe, in particolari quelle posteriori. Quest’ultime sono rimaste lunghe per sostenere la membrana caudale e per fornire ausilio nel dirigere correttamente il volo. D’altro canto, sono diventate anche così deboli da non riuscire a reggere il corpo del pipistrello a terra, mentre le ossa sono divenute cosi sottili da impedire al pipistrello di camminare sul terreno.
Di giorni, i pipistrelli riposano aggrappandosi a dei posatoi, in genere alberi e pareti di roccia. Rimangono a testa in giù in modo tale da sollevare le zampe dal peso del corpo.
Non vi è sforzo da parte del pipistrello nel mantenere questa postura, poichè il peso del corpo è sostenuto dai tendini collegati agli artigli che si chiudono automaticamente. La presa degli artigli è così forte da riuscire a reggere il peso dell’animale anche mentre dorme. Inoltre, questa postura risulta ideale per il pipistrello per spiccare il volo.
In passato, i forti artigli del pipistrello, sia anteriori che posteriori, hanno fatto sì di sviluppare più le sue capacità da arrampicatore che da volatile. Per questo le ali dei pipistrelli non si sono sviluppate in modo tale da permettergli il decollo da fermi.
Quindi questi animali usano gli artigli per raggiungere un punto più alto, ad esempio di un albero, si liberano dalla presa degli artigli sul posatoio e si lasciano cadere in volo.
La posizione a testa in giù risulta anche strategica per evitare pericoli. Infatti di giorno, i predatori risultano più attivi, così i pipistrelli si rifugiano, molto spesso in gruppo in luoghi difficilmente raggiungibili. Alcune specie di pipistrello trascorrono anche tutto il periodo del letargo in questa posizione.
Molte persone sono indotte a reputare i pipistrelli pericolosi. In realtà i pipistrelli non sono animali aggressivi, ma anzi hanno un indole molto riservata. I pipistrelli tendenzialmente non attaccano le persone, ne si attaccano ai capelli. Però può capitare che possano volare molto vicini agli esseri umani, ma semplicemente nel tentativo di agguantare una preda nei pressi della persona in questione.
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M. L.
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