Iconico per il suo picchiettare, ovvero il battere in continuazione il suo becco contro gli alberi. Ma come fa il picchio a non farsi male la testa durante questa operazione? Scopriamolo insieme
Come un tamburo battente, è così il gesto iconico di questo uccello che picchietta col suo becco contro i tronchi degli alberi con una velocità notevole.
Ma per quale motivo questi uccelli picchiettano il tronco degli alberi? Le motivazioni sono svariate: i picchi picchiettano per scavare nicchie per poter ospitare nidi, oppure per realizzare delle cavità in cui poter conservare il cibo e per effettuare una semplice ricerca di cibo, cercando di estrarre larve o insetti.
E’ usanza di alcuni picchi, quello di effettuare il drumming, ovvero un picchiettio molto veloce. Questo tipo di picchiettio viene eseguito su delle superfici che risuonano, ad esempio i tronchi cavi. Questo tipo di superfici permette di produrre dei suoni più elevati e in più consente ai picchi di eseguire colpi non molto forti e di limitarne i possibili rischi. Infine, questo tipo di picchiettio ha un obiettivo preciso: attrarre i partner.
I picchi e i loro modo di picchiettare sono realizzati ad hoc per eseguire l’operazione senza subire danni.
l picchiettare non prevede colpi diretti, a differenza di quanto potremmo pensare. Il picchio, infatti, esegue dei colpi laterali che risultano meno forti. Inoltre, questi uccelli prediligono alberi che sono stati indeboliti dai funghi. In questo modo, i picchi riescono a scavare più facilmente, evitando sia di subire urti molto duri, e allo stesso tempo riducono il loro dispendio di energie.
Se siete particolarmente incuriositi da questa peculiarità degli uccelli, potete anche leggere:Perché gli uccelli muovono la testa avanti e indietro? Una spiegazione scientifica
Inoltre questi uccelli hanno una conformazione delle testa idonea ad eseguire il picchiettio. Le dimensioni del loro cervello sono destramente ridotte, infatti il suo peso raggiunge appena i due grammi. Tale aspetto risulta strategico per eseguire il movimento considerando il fatto che maggiori sono le dimensioni del cervello e della sua massa, maggiore è la probabilità di subire eventuali danni.
Un altro elemento importante è il cervello del picchio. Quest’ultimo riempie totalmente il cranio, ciò risulta fondamentale per evitare che l’organo venga scosso all’interno della scatola cranica. Inoltre, il cervello del picchio è orientato in modo tale da essere rivolto verso la parte posteriore della testa. Questa angolazione del cervello garantisce una superficie maggiore per ammortizzare i colpi dovuti al picchiettio.
Il cranio è costituito esternamente da osso denso mentre all’interno presenta un da osso poroso. Questa conformazione ossea consente una distribuzione adeguata della forza necessaria per il picchiettio, fornendo un ulteriore protezione al cervello.
Un importante fattore che contribuisce ad evitare ai picchi di subire danni è il tempo di contato tra il becco dell’uccello e il legno. Questo tempo infatti è estremamente limitato, appena mezzo millisecondo.
Le protezioni del picchio, in definitiva, si basano sul loro becco e sul loro cranio, entrambi estremamente elastici e, quindi, adatti ad attutire i colpi. Infine, all’interno della testa del picchio vi è un vero e proprio tessuto spugnoso, che riesce a smorzare i colpi proprio come un ammortizzatore.
Quindi adesso conosciamo come mai Picchiarello, il noto cartone animato (Woody Woodpecker) nonostante il suo fortissimo picchiettio non si facesse mai male alla testa!
Invece, per conoscere i possibili problemi in cui può incorrere il becco degli uccelli, potete leggere anche: Traumi del becco negli uccelli: cause e cosa fare a riguardo
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M. L.
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