Un fenomeno in continua ascesa: perché la Pet Therapy per bambini è così in voga? Quali sono i benefici per i piccoli umani.
Il binomio bambino-animale è sempre stato vincente: i benefici per il piccolo umano, abituato a vivere e a prendersi cura di un altro essere vivente sono innegabili. Ve ne sono di diversi tipi, e non è necessario sempre avere in casa l’animale, ma solo entrarvi in relazione. Vediamo quali sono gli effetti positivi di questa ‘convivenza’ con l’animale, quali capacità sviluppa e quali sono le situazioni difficili, delle quali la Pet Therapy per bambini può essere la migliore situazione.
La storia della Pet Therapy: che cos’è e dove nasce
Siamo negli USA, anni ’50: il neuropsichiatra infantile Boris Levinson aveva in cura un piccolo paziente affetto dalla sindrome dello spettro autistico. Nel corso dei loro incontri, il medico aveva portato con sé un cane randagio e aveva notato che il relazionarsi con l’animale aveva un impatto estremamente positivo sul quadro clinico del bambino. Quindi se da una parte il piccolo umano era stimolato dal contatto con Jingles (questo il nome del cane) a parlare e ad interagire con terzi, allo stesso tempo anche il medico aveva trovato un co-terapeuta a cui affiancarsi.
Nel 1961 lo stesso Levinson scrisse un libro sulla sua esperienza, ‘Il cane come co-terapeuta’, rivolto a umani affetti da diverse patologie: non solo bambini tra i 2 e i 10 anni con problemi psichici e motori, ma anche gli anziani. Stare con un animale, accarezzarlo stimola i pazienti ad interagire con lui, ad avere un contatto col prossimo.
In realtà molti esperti storcono il naso all’espressione ‘pet therapy’, seppure così sia conosciuta, ma la indicano con la sigla IAA ovvero ‘Interventi Assistiti con Animali’.
Paese che vai, animale che trovi: a ciascuno il suo paziente
Chi ha detto che questa terapia si fa solo con i due animali domestici per eccellenza? E non è neppure detto che la Pet Therapy si fa in Italia preveda solo cani e gatti. Numerosi sono gli animali che si rivelano ‘utili’ allo scopo, e non tutti possono essere accolti in casa. Pensiamo alla Pet Therapy con i delfini: risulta difficile che qualcuno possa portarlo nella propria vasca da bagno, no? I delfini riescono a stimolare il linguaggio. Dunque non solo cani e gatti ma anche criceti, conigli, ma anche asini, pappagalli etc.
In Thailandia si ‘utilizzano’ allo scopo degli animali piuttosto insoliti, come gli elefanti: i bambini apprezzano molto la loro compagnia e amano accarezzarli ma anche passeggiare in groppa ai pachidermi. In alcuni casi gli elefanti hanno anche la funzione di ‘guida’ per bambini ciechi.
Chi invece ha disabilità motorie e fisiche, trova giovamento nell’andare a cavallo: i benefici dell’equitazione infatti influiscono sulla postura, con un generale miglioramento dell’apparato scheletrico e l’equilibrio.
E se c’è varietà di animali, anche per i pazienti potremmo fare un discorso simile: non solo bambini con sindrome dello spettro autistico, ma anche quelli affetti da sindrome di Down e con altre disabilità, oltre che pazienti anziani.
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I benefici della Pet Therapy: come influisce sul bambino
Perché il contatto con l’animale è così importante per il bambino? Innanzitutto perché gli animali domestici sviluppano l’intelligenza emotiva, ma anche perché lo aiutano a relazionarsi col prossimo, lo inducono ad assumersi delle responsabilità e la cura di un altro essere vivente. In un certo senso il relazionarsi con un quattro zampe (e non) aiuta a ritrovare un po’ le radici dell’uomo, che un tempo era a contatto con la natura (oggi, purtroppo, capita sempre meno).
Le ultime ricerche in psicologia hanno notato anche come la cura di un animale da parte del bambino, lo stimola necessariamente a prendere decisioni importanti. Inoltre pare che i piccoli umani che vivono o hanno contatti con gli animali abbiano una maggiore autostima e fiducia in sé stessi: in questo modo diventano più maturi e più sicuri.
Per non parlare dei benefici a livello dell’apprendimento, del linguaggio, della fantasia e della creazione, ma stimola anche la capacità di osservazione. Oltre a ‘ricevere’ un beneficio, i bambini che praticano la Pet Therapy sono anche stimolati a sfogare le loro pulsioni e i loro stati d’animo, aiutando medici e genitori a capire meglio le loro esigenze. Sono sempre di più coloro che scelgono di diventare operatori di Pet Therapy: se sei interessato a sapere qualcosa in più, ci sono utili indicazioni nel nostro articolo: Come diventare operatore di Pet Therapy? Ecco cosa stabilisce la legge.
Francesca Ciardiello