Esiste un lavoro fatto a posta per le persone che amano stare a contatto con gli animali: il pet massager. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo bellissimo mestiere.
Chi non ama i massaggi? Si tratta della cura per il benessere, forse, più conosciuta e popolare al mondo.
Il massaggio è una coccola e, allo stesso tempo, il rimedio contro molti tipi di malessere. In campo medico, rientrano nella “massoterapia” tutti quei trattamenti curativi che prevedono il massaggio di una zona particolare del corpo. La fregagione può donare molteplici benefici, diversi a seconda del punto che si preme.
Esistono, appunto, molti tipi di massaggi: quelli principali sono il massaggio terapeutico, quello igienico, quello sportivo e quello estetico. Per ogni tipo si praticano tanti sottogeneri (lo Shiatsu, ad esempio, rientra nella categoria “estetico”).
Se per l’uomo il massaggio è un trattamento irrinunciabile al fine di sentirsi meglio, nel corpo come nella mente e nello spirito, ancora di più questo vale per gli animali. I cuccioli, come i cani e i gatti, sono particolarmente sensibili al tocco e amano ricevere carezze. Le coccole hanno un effetto rilassante sugli animali: li aiutano a regolare la pressione sanguigna e a calmare i nervi. Immaginate, quindi, che effetto possa avere la massoterapia sui nostri amici a quattro zampe.
La Pet Massage Therapy è una branca della massoterapia classica che ha origine in epoche molto antiche. Infatti, si praticava sicuramente in India, al tempo in cui nacque la medicina ayurvedica e tutta quella filosofia orientale basata sui chakra. Persino Giulio Cesare si servì di un massaggiatore che si prendesse cura dei suoi cani da guerra, prima e dopo ogni battaglia.
Ci sono disegni molto chiari di “cerusici di animali” anche sui reperti archeologici dell’Antico Egitto, in mezzo ai geroglifici che conosciamo (d’altronde, in quel contesto culturale certe specie erano considerate delle rappresentazioni del divino).
In epoca moderna, il primo esempio di massaggio vero e proprio, riconosciuto come terapeutico, fu quello che si iniziò a praticare, verso l’inizio del XX secolo, sui cavalli da corsa e da guerra, per migliorare la circolazione del loro sangue e, di conseguenza, le prestazioni atletiche.
Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, la professione del pet massager è già ampiamente riconosciuta ed è diffusa l’abitudine di portare i propri animali domestici a delle sedute di fragagione terapeutica, che spesso si tengono in delle vere e proprie Spa per cuccioli, molto simili a quelle dove ci rechiamo noi esseri umani per rilassarci.
Anche in Italia, da qualche tempo, siamo venuti a conoscenza di questo settore e ce ne siamo subito innamorati: vuoi per l’ossessione inspiegabile della società italiana nello scimmiottare tutti gli usi e i costumi USA (almeno ci hanno trasmesso qualcosa di bello, stavolta); vuoi per un atteggiamento sempre più empatico ed inclusivo nei confronti degli animali che, fortunatamente, si sta espandendo.
Una volta, in Italia era considerata ridicola addirittura l’esistenza dei dog sitter o dei lidi per cani. Oggi, invece, molta più gente considera gli animali davvero suoi amici, trattandoli perciò più come persone che come beni di proprietà. Tutte le specie posseggono, esattamente come noi, di un cervello e un cuore che batte, e si sentono bene quando vengono trattate bene.
Ma come si diventa pet massager? Più o meno come si intraprende ogni altra professione. Prima di tutto, si studia.
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S.S.
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