I pesci spada usano il loro lungo naso come una vera spada per combattere? O non è il vero utilizzo? La verità su questi pesci.
Si sa già da tempo che i pesci spada utilizzano la loro lunga e caratteristica spada per ferire i pesci più piccoli per cacciarli. Ma la usano anche come un’arma di difesa contro altri predatori?
Il pesce spada (dal nome scientifico di Xiphias gladius) è un grosso pesce che raggiunge normalmente i 3 metri di lunghezza, con una lunga e appuntita “spada” sul muso.
Il pesce spada è uno dei più grandi pesci ossei, dal peso di ben oltre 400 Kg (il record è di 655 Kg!). Nonostante la stazza, è un nuotatore velocissimo.
Questi pesci vivono in tutti i mari ed oceani del mondo. Preferiscono le acque temperate e tropicali, ma si possono trovare a volte anche in acque dalle temperature più fredde.
La sua caratteristica più nota è la sua lunga escrescenza, che in realtà è la sua mascella superiore estremamente allungata, ed appiattita e tagliente. Misura circa 1/3 del suo corpo.
I pesci spada sono predatori, e cacciano pesci e altri animali marini più piccoli di cui si cibano. Usano appunto la loro arma naturale per colpirli.
Ma anche se finora gli scienziati credevano che questo fosse l’unico utilizzo della spada di questi pesci, ultimamente hanno notato un comportamento non ancora conosciuto.
Nel 2016 è stato ritrovato su una spiaggia spagnola uno squalo blu la cui testa riportava una ferita causata da qualcosa di lungo e appuntito. La polizia pensò a un caso di bracconaggio.
Un ricercatore dell’Università di Valencia, Jaime Penadés-Suay, fu coinvolto nelle indagini per le sue importanti ricerche sugli squali. Lo scienziato fu stupito dallo scoprire la verità.
Il colpo mortale era stato causato dalla spada di un pesce spada. Nonostante lo stupore iniziale, i segni combaciavano tutti: lo squalo era stato infilzato proprio in questo modo.
Nel tempo sono stati ritrovati nel Mediterraneo altri squali che mostrano queste stesse ferite. Questo potrebbe dimostrare che i pesci spada stanno usato la loro arma per difendersi dai predatori.
Si sa che gli animali evolvono continuamente e imparano ad utilizzare e a sviluppare le loro caratteristiche per proteggersi e progredire, e per vivere meglio.
I pesci spada hanno semplicemente imparato con il tempo a utilizzare il loro muso appuntito per difendersi dagli attacchi dei pesci più grandi.
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I casi di squali attaccati dai pesci spada non sono finiti, e i ricercatori hanno voluto approfondire il tema per capire meglio questa evoluzione del comportamento dei pesci spada.
Dopo la ricerca in Spagna di Jaime Penadés-Suay, un ulteriore approfondimento è stato eseguito da uno studente dell’Università di Vienna, in Austria.
Patrick Jambura, questo il suo nome, ha studiato un caso di uno squalo volpe adulto, trovato su una spiaggia in Libia con ferite riconducibili a quelle provocate da un pesce spada.
Nella maggior parte dei casi si trattava di squali blu o squali mako, proprio delle specie che si nutrono di pesci spada giovani. Questo spiegherebbe l’uso di questa “arma di difesa”.
Una particolarità però che è emersa è che rispetto a uno squalo blu che di solito misura da 2 a 3 metri, gli squali trovati in Libia erano molto più grandi: anche oltre i 7 metri di lunghezza.
Inoltre, la spada usata per uccidere lo squalo proveniva da un pesce spada adulto, che solitamente non viene attaccato dagli squali volpe per cacciarlo.
E – cosa ancora più bizzarra – se un pesce spada dovesse perdere parte della sua mascella (la “spada” di cui parliamo), non solo non sarebbe letale, ma addirittura diventerebbe ancora più veloce.
Si presume quindi che i pesci spada utilizzino il loro muso appuntito come arma perché sanno che possono anche rischiare di perderne una parte pur di difendersi dai predatori.
Possono usarla anche per combattere altri pesci con cui si contendono le prede per il cibo. Questo potrebbe essere ancora più valido nel Mediterraneo, dove le prede scarseggiano per la pesca.
Un altro potenziale motivo secondo Penadés-Suay, per cui i pesci spada combattono con squali di dimensioni così grandi, sarebbe la difesa del territorio.
Il comportamento del pesce spada è attualmente ancora poco noto. Per questo, i ricercatori sperano che ci sia una forte collaborazione da parte dei pescatori.
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F. B.
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