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Curiosità

Perché il cane preferirebbe uscire in alcuni momenti della giornata rispetto ad altri?

Se il cane che vive con noi fosse libero di scegliere quando uscire di casa quali momenti della giornata preferirebbe?

Cane controvento (Pixabay Chikilino – Amoreaquattrozampe.it)

I risultati di una ricerca condotta da alcuni studiosi oltralpe (inseriti in una collaborazione tra Svizzera, Indonesia e Guatemala) hanno fornito delle interessanti risposte sul rapporto tra le innate abitudini, o preferenze, dei nostri amici a quattro zampe e quelle ereditate dal loro contatto con gli esseri umani. Quel che molte persone non sanno, infatti- è che il cane si abitua, con il tempo, a seguire inevitabilmente i ritmi di vita di ciascun componente della sua famiglia.

Il cane preferisce uscire di più in questi momenti: perché e quali sono

Tanto più il cane sarà immerso nella routine dei suoi umani di riferimento, tanto più quest’ultimo – grazie innanzitutto all’impeccabile funzionamento del suo orologio biologico – si abituerà ad avere come punto di riferimento alcuni momenti precisi della giornata da dedicare alle passeggiate all’aria aperta o al compimento di alcune azioni che possano rispondere alle sue necessità. La domanda che bisognerebbe porsi, allora sarebbe la seguente: se il cane fosse libero di scegliere quali sarebbero i suoi orari preferiti?

Cane nella foresta (Pixabay furry_portraits – Amoreaquattrozampe.it)

Lo studio condotto dai ricercatori è stato pubblicato nella raccolta olandese di articoli scientifici: “Scienze Direct“. L’osservazione ha coinvolto cani provenienti da diverse parti del mondo. Per un totale di 117 esemplari provenienti sia da situazioni di parziale indipendenza dai tipici ritmi dettati da una famiglia di umani che viceversa. I risultati della ricerca hanno tentato così di riassumere – nel modo più esaustivo possibile e attraverso lo studio dei diversi comportamenti adottati da questi animali – quali siano, tra loro, le principali differenze.

Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> Quante volte portare a passeggio il cane 

I ricercatori, per evitare di interferire nella quotidianità degli animali sottoposti all’osservazione e, al contempo, per poter garantire l’attendibilità dei dati rilevati durante lo studio, hanno utilizzato degli appositi collari che potessero tracciare i loro movimenti in tempo reale. Il tracciamento ha permesso di rilevare le principali differenze tra le abitudini dei cani comunemente detti “randagi” e i cani che vivono in casa con le proprie famiglie e amano giocare durante le loro passeggiate.

La differenza tra cani liberi e cani adottati da esseri umani

I risultati finora ottenuti hanno mostrato come i cani randagi, e i cani che vivono in prossimità di fattorie o di simili luoghi, tendano ad allontanarsi da questi ultimi sempre nella medesima fascia oraria. Oppure in due fasce orarie ben distinte. I cani “liberi” osservati in territorio svizzero, ad esempio, pur essendo più autonomi rispetto alle abitudini di una tipica famiglia di umani uscirebbe due volte al giorno (tra le 5 e le 7 di mattina, oppure tra le 16 e le 19).

Corgi in acqua (Pixabay MolnarSzabolcsErdely – Amoreaquattrozampe.it)

Nonostante – dunque – quest’abitudine si ritrovi facilmente anche nella routine del 45% di cani adottati da famiglie di umani, si presenterebbe diversa dalla loro, poiché sempre condizionata dalla volontà degli esseri umani che vivono al loro fianco e contribuendo a farli divenire – con il tempo – dipendenti dalla loro stessa routine. (Giada Ciliberto)

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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Giada Ciliberto

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