Perché il gatto non vuole stare in braccio? Spiegazioni e soluzioni

Perché il gatto non vuole stare in braccio? Spiegazioni e soluzioni

Come reagire se il nostro gatto non vuole stare in braccio? Scopriamo i motivi del suo comportamento e le possibili soluzioni da adottare.

Perché il gatto non vuole stare in braccio (Foto Adobe Stock)
Perché il gatto non vuole stare in braccio (Foto Adobe Stock)

Fusa e pasta, con il proprio micio acciambellato sulle proprie gambe: una scena sognata da ogni persona che condivide la propria casa con uno o più felini. Non tutti i mici, però, appaiono ben disposti. Forzare un gatto che non vuole stare in braccio non è la giusta cosa da fare. Quali sono le cause del suo atteggiamento e come comportarsi? Vediamolo insieme.

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Al micio non piace il contatto fisico

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Il gatto potrebbe gradire poco il contatto fisico. Nel caso evitate di prenderlo in braccio (Foto Adobe Stock)

Non solo il carattere del gatto in base alle razze è diverso, ma varia anche per ogni singolo esemplare. Infatti, come i proprietari dei felini sanno bene, ogni micio ha delle proprie preferenze e inclinazioni personali.

Per questo, se il gatto non vuole stare in braccio, il motivo più banale del suo comportamento è che semplicemente non ama il contatto fisico. In questo caso, bisogna rispettare l’indole dell’animale, senza costringerlo a fare esperienze che per lui risulterebbero inevitabilmente spiacevoli.

Cercate altri modi di interagire e trascorrere del tempo insieme al vostro amico, come giochi ed esplorazioni.

Questione di fiducia

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Se avete adottato da poco, è assolutamente normale che il gatto sia diffidente nei vostri confronti e non voglia salire in braccio (Foto Adobe Stock)

Se il gatto non vuole stare in braccio, un’altra possibile spiegazione è che l’animale è ancora diffidente nei vostri confronti. Per questo, il felino rimane in guardia e non riesce a lasciarsi andare. Se lo avete adottato da poco, il micio potrebbe aver bisogno di un po’ di tempo per entrare in confidenza con voi.

In particolare, se avete deciso di accogliere un gatto randagio in casa, è probabile che il micio sia reduce da traumi o non abituato alla compagnia umana. Come comportarsi? Occorre rispettare i tempi dell’animale, dandogli la possibilità di abituarsi alla nuova vita.

Vedrete che con un po’ di pazienza il vostro rapporto migliorerà, consolidando il vostro legame.

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L’importanza dell’età del micio

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E’ più probabile che un gatto anziano preferisca non stare in braccio (Foto Pixabay)

Il gatto che non vuole stare in braccio è molto anziano, o al contrario è un cucciolo? Questa potrebbe essere la spiegazione del comportamento dell’animale. Nel primo caso, il micio potrebbe aver perso elasticità fisica e, a causa dell’età e della fragilità della struttura ossea, è probabile che preferisca dedicarsi ai suoi pisolini in postazioni più “stabili”.

Per aiutare un gatto anziano a vivere al meglio la vecchiaia, evitate di stressarlo e rispettate i suoi desideri. Se, invece, il micio è molto giovane, non temete: è assolutamente tutto normale. I cuccioli, infatti, sono pieni di energia e preferiscono giocare ed esplorare i dintorni. Date loro il tempo di crescere e tranquillizzarsi.

Quando sarà il momento, verranno a chiedere la loro dose di coccole salendo direttamente sulle vostre gambe.

Sicuri di star facendo tutto bene?

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Perché il gatto non vuole stare in braccio (Foto Adobe Stock)

Può anche capitare che se il gatto non vuole stare in braccio ci sia qualcosa di sbagliato nel nostro comportamento. Assicuratevi di prendere un gatto in braccio in modo corretto. Prima di tutto, evitate di tenerlo per la collottola o di sollevarlo per le ascelle. Si tratta di zone molto delicate.

Questi movimenti, quindi, potrebbero provocare disagio al micio e indurlo a scappare. Molto meglio poggiare il palmo della mano sul petto dell’animale e sostenere le zampe posteriori con l’altra mano. Una presa salda e sicura che avvolgerà il micio tra le vostre braccia e gli permetterà di rilassarsi.

Antonio Scaramozza

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