Tante volte sentiamo dire l’espressione “c’è da leccarsi i baffi”, ma che significa? Perché il gatto si lecca i baffi?
Spesso, magari di fronte ad un bel piatto di spaghetti allo scoglio, abbiamo sentito l’espressione “c’è da leccarsi i baffi”? Scientificamente potremmo dire che la vista del cibo ha stimolato il nervo vago, nel cervello, a produrre saliva, acidi gastrici e gastrina per preparare lo stomaco a ricevere ciò che si è mangiato e digerirlo. Leccarsi aiuta a deglutire la saliva in eccesso. Ma accade così anche nei gatti o ci sono altri motivi per cui si leccano i baffi?
Per poter meglio rispondere a questa domanda è bene sapere cosa siano ed a che servono i baffi nei gatti.
Possiamo già dire che chiamarli baffi è riduttivo: hanno uno spessore pari al doppio di un pelo normale ed il bulbo è situato molto più in profondità. Questa particolare innervazione serve a percepire i minimi impulsi nervosi mandati dal cervello.
Le vibrisse sono per i gatti come delle “antenne” e sono fondamentali sia per il loro equilibrio sia perché considerate un organo a tutti gli effetti: come un radar captano ogni segnale che può arrivare dall’ambiente esterno. Nulla è a caso in natura.
I baffi del gatto sono lunghi quanto la larghezza del suo corpo e fanno da bracci di una bilancia il cui fulcro è il naso: sono in grado di orientare il Micio anche al buio, permettendogli di esplorare perfino i luoghi più fitti e pericolosi.
È come se letteralmente il gatto avesse una mano guida. Se dovesse infilarsi in un posto troppo stretto sentirebbe una vibrazione talmente forte che tornerebbe indietro: è utile soprattutto per i gatti in sovrappeso che rischierebbero di farsi male più facilmente.
Questo perché, essendo le radici del pelo molto profonde ed il pelo molto spesso (per la presenza di cheratina), sarebbe come avvertire una piccolissima scossa.
Il gatto non è in grado di vedere bene da vicino ma riesce a spostarsi benissimo anche di notte ed a captare se qualcuno o qualcosa si stia muovendo. Ogni movimento, sia di un essere vivente o di un oggetto, genera nello spazio delle onde vibrazionali: tutto ciò viene percepito dal gatto perché captato dalle sue vibrisse.
È in questo modo che il gatto esplica tutta la sua natura felina nella caccia: la sua tipica posizione di attesa prima dell’attacco serve a dargli il tempo per capire gli impulsi che gli arrivano dai diversi modi di oscillazione delle vibrisse.
Allo stesso modo, i baffi sono per il gatto un mezzo di comunicazione. Il gatto non si lecca i baffi solo perché gli viene l’acquolina in bocca sentendo la presenza di cibo intorno. Questa è una visione limitativa del suo comportamento.
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Se ci fermiamo ad osservare una giornata tipo del nostro gatto ci renderemmo conto che la maggior parte del suo tempo lo impiega a leccarsi.
La pulizia è fondamentale per i gatti, è quasi una mania per loro, ma è insita nell’universo felino. L’istinto primordiale del gatto è sempre quello della caccia: nonostante sia un animale domestico molto comune nelle nostre case è pur vero che non lo è diventato da tantissimo, di certo molto dopo il cane.
È per questo che la natura lo ha dotato di una lingua ruvida che, come una spazzola, la usa per leccare ogni angolo del suo corpo e togliersi così di dosso il suo odore: l’obiettivo è sempre quello di escogitare ogni piano possibile per essere invisibile alla preda ed attaccarla di soppiatto.
Anche i baffi fanno parte del suo corpo ed anche i baffi vengono puliti spesso, d’altronde i radar occorre che funzionino alla perfezione e siano costantemente revisionati. Tuttavia, nel linguaggio del corpo del gatto bisogna distinguere anche la posizione dei baffi leccati dal Micio.
Se il nostro gatto è sul divano, con occhio socchiuso e perso nel vuoto, a leccarsi i baffi che sembrano piegarsi verso il basso a formare un cuore non c’è pericolo: è in uno stato di pieno relax, nella pace dei sensi.
Se, di botto, Micio salta dal divano e si ferma dietro la porta di casa, ad esempio, ha avvertito qualcosa: i suoi baffi vanno all’indietro ed inizia a leccarseli pensante; è in stato di allerta prima dell’attacco.
Le sue vibrisse hanno captato un pericolo oppure il movimento di qualcosa o di qualcuno ed il gatto sta fermo a studiare la situazione valutando se e come avanzare. È un po’ come quando noi ascoltiamo qualcosa che non ci piace e, mentre ragioniamo se farci sentire o meno, ci lecchiamo mordicchiandoci le labbra.
Altra situazione è quando il nostro gatto passeggia libero e scodinzolante per il giardino di casa e si lecca i baffi: in questo caso le vibrisse vanno in avanti, come a fargli strada, e lui le lecca mentre semplicemente sta curiosando a destra ed a manca.
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Per poter capire bene il mondo dei gatti la strada più veloce è quella di osservarli in ogni cosa che fanno, capire i loro istinti e le loro emozioni da come si muovono.
Sappiamo tutti che il gatto è un animale domestico molto pulito e tutti avremmo notato che il nostro Micio si lecca quando lo accarezziamo. Tuttavia ci sono situazioni in cui si lecca troppo: è bene parlare con un veterinario perché potrebbe soffrire di un accumulo di cortisolo nell’organismo.
Diversi possono essere i fattori di stress nel gatto: a volte, però, non basta stargli solo vicino perché dobbiamo sapere anche in che modo poterlo aiutare al meglio. Mai optare sempre per il fai da te, potremmo non essere in grado di affrontare specifiche problematiche del nostro Micio.
Se vedessimo un accanimento alla sua pulizia, uno stato di ansia e stress nel gatto crescente od anche momenti di nervosismo quando si lecca, dobbiamo ancora chiedere aiuto al veterinario: potrebbe soffrire di una dermatite o di un’allergia.
Potrebbero, purtroppo, esserci anche cause più gravi dietro il suo continuo leccarsi: un problema della pelle nel gatto oppure addirittura un tumore.
Preoccuparsi della salute dei nostri gatti significa anche far attenzione ad i loro comportamenti. Senza dubbio un ambiente in casa tranquillo, un’alimentazione corretta e tanto amore la fanno da padrone, ma, è solo cercando d’imparare la loro lingua che sapremmo di capirli sempre più.
Michela
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