Perché la foca monaca è in via di estinzione? Parliamo di una specie molto rara nel mondo e che continua ad essere protetta. Vediamo di capire, qui, la sua situazione.
Una specie rara conosciuta in tutto il mondo e che è amatissima da grandi e piccini, per il suo aspetto simpatico e il suo musetto irresistibile, la foca monaca è tra gli animali più apprezzati e protetti. Infatti, sono molte le cose da sapere su questo mammifero ed è bene sapere perché la foca monaca è in via di estinzione. Cerchiamo di capirlo insieme nell’articolo.
Perché la foca monaca è in via di estinzione?
É un animale apprezzato per il suo approccio tenero con l’uomo e i suoi modi buffi, ma è una tra le specie più a rischio. Quali sono i motivi per cui la foca monaca continua ad essere protetta? Approfondiamo nell’articolo.
Con il suo aspetto dolce e che sprizza energia ed entusiasmo da tutti i pori, la foca monaca appartiene ad una specie rara di mammifero ed è l’unica vivente nel Mar Mediterraneo.
Viene così chiamata proprio per il colore scuro del suo manto, che fa pensare al saio degli ecclesiastici.
Il musetto arrotondato, i lunghi baffi spessi e il corpo color bruno, con una macchia bianca sulla pancia, questo animale può pesare fino ai 350 kg e raggiungere i tre metri di lunghezza.
É possibile avvistare questo simpatico e particolare mammifero, in Italia, nelle regioni della Basilicata, Sicilia e Sardegna, lungo le isole del Mar Tirreno.
Un mammifero marino in costante pericolo
Purtroppo, la foca monaca rientra tra le 100 specie a rischio di estinzione. Ad oggi, in natura se ne possono contare appena 500 esemplari rimasti.
L’animale marino viene costantemente minacciato dall’uomo, il quale le dà la caccia per la pelle e il grasso, che diveniva poi olio.
La foca monaca continua ad essere in pericolo, catturata con le reti da pesca e uccisa illegalmente, disturbata dalle imbarcazioni turistiche nei siti di riproduzione.
Un altro problema serio che mette in pericolo di vita la foca monaca è il grave inquinamento nelle acque del Mediterraneo, sporcate e minacciate dalla presenza incontrollata di plastica, che non permette al mammifero di sopravvivere.
Perché la foca monaca è in via di estinzione: l’impegno del WWF
Il WWF è in campo con il suo programma di protezione per questa specie in pericolo.
I suoi volontari si impegnano, ogni giorno, per la lotta all’inquinamento marino e alla promozione di una pesca sostenibile, a tutela degli ultimi gruppi di foca monaca presenti nelle regioni Italiane.
Un monitoraggio attento e le segnalazioni che arrivano dalle persone, permettono loro di proteggere gli esemplari e di capire come sta evolvendo la situazione.
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La foca e il suo stile di vita: altre curiosità
Con il suo muoversi lento e buffo, la foca si sposta in mare e sulla terra, portando con sé tante curiosità e aneddoti interessanti sulla sua specie. Conosciamola meglio più avanti, soffermandoci sulle sue particolari caratteristiche.
Come abbiamo accennato, questo suo nome deriva da un dettaglio del suo aspetto e la foca è conosciuta anche per il suo curioso modo di muoversi, a causa della conformazione del bacino, che le impedisce di alzare il ventre da terra.
Una volta che si ritrova in mare, però, la foca torna ad avere tutta la sua agilità e velocità, con la capacità di immergersi fino a 100 metri, soprattutto per cacciare le prede, e di fermarsi in apnea per quasi 10 minuti.
Questo mammifero può vivere tra i 20 e i 30 anni, nutrendosi, sia di giorno che di notte, di pesci, polpi, sardine, triglie e tonno, ma anche di aragoste e anguille.
Leggende e attività di salvaguardia della foca monaca
Anticamente considerata animale amante del sole e del mare, si pensava fosse protetta dagli dei greci Apollo e Poseidone.
É ritenuta, da sempre, anche un animale porta fortuna e si riteneva che le sue pinne potessero curare l’insonnia nell’uomo.
Sensibilizzare ed educare anche le nuove generazioni alla cura e all’amore per l’ambiente e per gli animali che la popolano, può aiutare a salvaguardare i pochi esemplari di foca monaca rimasti.
Oggigiorno, la foca è un mammifero marino divenuto diffidente e schivo nei confronti dell’essere umano, del quale si spera, un giorno, torni a fidarsi.