Perché gli elefanti non possono saltare? Si tratta di una caratteristica comune a pochi animali. Vediamo di cosa si tratta, insieme ad altre curiosità.
Gli elefanti sono considerati come i più grandi mammiferi sul nostro pianeta, creature indispensabili per l’equilibrio dell’ecosistema. Questi giganti della Terra, che inteneriscono e generano tanto interesse nelle persone di ogni età, hanno uno stile di vita tutto particolare. In molti si chiedono perché gli elefanti non possono saltare? Rispondiamo nell’articolo.
Perché gli elefanti non possono saltare?
Si tratta di una domanda che si pongono spesso le persone che hanno la fortuna di incontrarli nella loro vita, di poterli osservare da lontano. Pare che questa caratteristica sia rara e che riguardi pochi altri animali. Leggiamo meglio più avanti.
Giganti della natura, gli elefanti portano equilibrio e armonia sulla terra che calpestiamo. Poter guardare vivere questi splendidi mammiferi è un’esperienza che lascia senza fiato.
Basti pensare che, in Africa, la presenza degli elefanti è molto importante e lo è anche per l’ambiente stesso in cui vivono.
Esistono alcune specie di alberi, infatti, che hanno bisogno di questi animali per diffondere i loro semi.
Questo perché gli elefanti possono trasportare i semi per chilometri prima di lasciarli sul terreno, con i loro escrementi e fare sì che diventino fertilizzanti naturali.
I grandi mammiferi sono utilissimi anche per altre specie animali, ai quali lasciano accesso all’acqua nella stagione secca. Scavando, riescono ad arrivare all’acqua in profondità, aiutando quegli animali che non ci riescono.
Oltre ad essere necessari per la continuazione della vita, gli elefanti sono circondati da tante altre curiosità.
Perché gli elefanti non possono saltare: camminare a passo svelto
Una di queste riguarda il loro essere piuttosto pigri e in tanti si chiedono perché gli elefanti non possono saltare. Vediamo di scoprire qual è il motivo.
Rispetto ad altri mammiferi, gli elefanti non possiedono delle zampe capaci di dare loro la “spinta” basilare per poter fare un salto e, quindi, sollevarsi da terra.
Non possono né saltare né galoppare ma riescono a camminare ad una velocità variabile. Questi animali camminano lentamente, passeggiano e possono fare la famosa corsetta, raggiungendo una velocità di 24 km orari.
Si tratta di una capacità fisica di cui non hanno bisogno. Altri mammiferi non hanno tale caratteristica fisica e sono i rinoceronti e gli ippopotami.
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Gli elefanti e le loro abitudini: altre curiosità
Nella vita degli elefanti ci sono regole e non tutti possono comandare. Ma come imparano tra di loro e come funziona la memoria di questi animali? Quanto dormono? Leggiamo tutto qui!
Dobbiamo sapere che gli elefanti tengono molto alla vita dell’altro e per loro il concetto di famiglia e unione è un valore importante per la sopravvivenza.
Ad esempio, se un piccolo elefante perde la madre, ci sarà sempre una femmina sorella che si prenderà cura di lui.
Il dettaglio fantastico è che, in questa specie, un piccolo orfano può venire adottato e preso in protezione anche da un esemplare femmina esterno al suo branco.
Parliamo di animali che sono attenti tutti alla propria sicurezza, con una profonda sensibilità verso chi ha più bisogno.
Aiutarsi e imparare l’uno dall’altro
Il sentimento della solidarietà è sempre presente in questa specie; quando un elefante è in difficoltà, tutti si prodigano per aiutarlo, come trasportarlo fisicamente se è ferito.
Capaci di insegnarsi a vicenda, capire le persone da evitare così come quelle a cui potersi affidare, i mammiferi hanno una ottima memoria. Riescono a ricordare i luoghi con pozze d’acqua e alberi intorno a loro.
Trascorrendo molto tempo tutti insieme, gli elefanti sanno chiamarsi da lunghissime distanze e capire gli avvisi della presenza di nemici o predatori.
Sono molto sapienti e si affidano all’esperienza degli esemplari anziani. Gli elefanti femmine più vecchie prendono le decisioni più serie all’interno del branco, a cui tutti partecipano.
Il linguaggio dei segni e il sonno
Il loro corpo è altrettanto interessante. La famosa proboscide dalla pelle molto spessa, così come lo sono gambe e sedere, ha più di 100 mila muscoli ed ha una forza impressionante.
É anche un potente strumento di comunicazione nel branco, tramite un curioso linguaggio dei segni.
Se la proboscide assume la forma di una “S” vuole dire che vuole conoscerci. Quando la incrociano con quella di un altro esemplare, si stanno salutando.
Prima o poi arriva il momento del riposo e gli elefanti, purtroppo, dormono pochissimo. Possono stendersi e sonnecchiare, anche russare ma lo fanno per un tempo limitato.
I mammiferi dedicano davvero poche ore al loro sonno, 3–4 ore al giorno, preferendo dedicarsi alla ricerca del cibo e a mangiare durante il tempo che hanno a disposizione.