Il nostro cane fa l’offeso e non ci considera. Ci sta facendo solo un dispetto oppure può essere un segnale preoccupante?
Quante volte è capitato che trovassimo il nostro cane imbronciato, che a malapena ci degna di uno sguardo o, peggio, non ci considera proprio? Nemmeno se ci avviciniamo offrendogli i suoi biscotti preferiti o cercando di fargli una carezza lo smuoviamo. Ci sarà stata sicuramente qualcosa che lo ha portato a comportarsi così, anche se non è facile capirlo. Ci chiediamo dunque perché il nostro cane fa l’offeso?
Non ci deve sembrare strano se anche il nostro cane prova emozioni: può essere triste, felice, contento di vederci oppure deluso.
Varie possono essere le motivazioni per cui ci appare offeso.
Avere solo un cane in casa, soprattutto quando lo si è preso cucciolo, è un po’ come quando si ha un solo figlio. Tutte le nostre attenzioni sono rivolte esclusivamente a lui e succede spesso che cediamo ai suoi occhi dolci, permettendogli magari qualche capriccio, e lui si sente un re.
Quando, invece, arriva in casa un altro animale è ovvio che ci concentriamo anche sull’ultimo arrivato e cerchiamo di trattarli allo stesso modo: il cane non si sente più il re della casa ed è come quando si viene declassati.
Basterà dargli il tempo giusto per accettare la nuova condizione, soprattutto perché si accorgerà che per lui l’affetto non sarà diminuito.
Questo suo comportamento può venir fuori anche dopo la nascita di un figlio; il cane arriva ad avere finanche atteggiamenti di gelosia e se si aggiungesse forte stress ed ansia incontrollabili sarebbe opportuno chiedere aiuto al veterinario.
Non sempre è possibile portarsi dietro il proprio cane. Se decidessimo, infatti, di fare un viaggio avventuroso ed un po’ estremo magari sarebbe troppo stressante per il nostro Fido o perfino pericoloso.
Così ci premuriamo di cercare per lui un’ottima pensione che possa prendersene cura in nostra assenza. Ma, nonostante ciò, al nostro ritorno né una coccola né una dimostrazione di gioia nel vederci.
Non dobbiamo subito pensare che il cane stia reagendo come reagiremmo noi, che di certo avremmo preferito una bella vacanza. Spesso si comporta così semplicemente perché associa il nostro ritorno al non poter più giocare dalla mattina alla sera con i suoi simili nella pensione.
Potrebbe, però, essere anche vero l’opposto: associa il nostro ritorno alle situazioni stressanti che ha vissuto quando noi non c’eravamo ed è stanco ed impaurito dal potersi ritrovare nella stessa condizione.
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I cani hanno la capacità di percepire i nostri stati d’animo e le nostre ansie: hanno quel sesto senso che spesso ci spiazza.
Se dobbiamo correre in ufficio per un imprevisto, ad esempio, siamo costretti a lascialo solo in casa oppure alla vicina ma stiamo sempre col pensiero di come possa stare.
Così, al nostro ritorno, il cane avverte quanto siamo tesi e preoccupati e si sente frenato nel correrci incontro e farci le feste: percepisce una situazione di agitazione e, nel dubbio, resta cauto aspettando di convincersi che, in fondo, è tutto normale e può comportarsi come di solito fa con noi.
È ovvio che, se il nostro cane si comporta in modo freddo con noi sempre, c’è qualcosa che abbiamo sbagliato nella comunicazione con lui.
Alcune persone ignorano l’importanza di conoscere la psicologia canina, pensano di sapere già come comportarsi in ogni situazione col proprio cane. Spesso peccano pensando che per educarlo sia giusto urlargli contro o, peggio, picchiarlo.
Non c’è nulla di più sbagliato. Il cane sa essere un ottimo amico fedele per l’uomo che, sfruttando la sua intelligenza superiore, deve essere in grado di elogiare i comportamenti positivi del cane e correggere quelli dettati solo dall’istinto.
Deve essere il suo capobranco ma non il suo padre-padrone: rischiamo di avere un cane eccessivamente remissivo e depresso oppure ansioso, possessivo, stressato ed aggressivo ed è normale che non ci faccia le feste.
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Lo sbaglio più grande che faremmo verso il nostro Fido è quello di umanizzarlo. Non necessariamente reagisce in un certo modo perché che ciò che pensa è quello che noi crediamo che pensi lui.
Il cane non è un essere pensante come noi: ha delle esigenze chiare e la maggior parte dei suoi comportamenti sono istintivi, il cane non fa dispetti e non si scervella in sillogismi aristotelici.
Se quando torniamo dalla vacanza non è contento di vederci forse sarà perché si è divertito di più nella pensione o dall’amica dove lo abbiamo lasciato. È il caso forse di capire se dobbiamo portarlo più spesso al parco: il cane già da cucciolo deve socializzare con gli altri animali.
Se educhiamo il nostro cane fin da piccolo ad essere equilibrato e socievole, a sapersi dividere gli spazi con altri animali o persone in casa, sarà un cane sicuro di sé e dell’amore del suo padrone e non avrà modo di essere un cane geloso, ansioso o offeso.
Senza ombra di dubbio il nostro Fido è un membro della famiglia, ma è un cane e rispettare e capire la sua natura è il primo segnale di amore per lui.
Michela
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