Non sempre i cani pare che ci amino incondizionatamente, alcuni sostengono che potrebbero provare anche dell’odio nei nostri confronti.
Nonostante sia risaputo che il cane è uno degli esseri viventi che maggiormente riesce a provare un sentimento d’amore a lungo termine, perfino quando la persona a cui è indirizzato tale sentimento non sia più presente fisicamente nella sua vita, ho recentemente scoperto che alcuni studiosi hanno desiderato approfondire non solo le prerogative delle loro emozioni ma anche dei loro sentimenti, arrivando infine a confrontarsi con un’inattesa conclusione su un loro possibile sentimento d’odio.
Dicono che i cani potrebbero provare odio nei nostri confronti, sarà vero?
Sicuramente i cani non potrebbero provare un sentimento d’odio equiparabile a quello degli umani. Di per sé, infatti, anche gli stessi esseri umani potrebbero far fatica a paragonare quel che sentono rispetto a un’altra persona di risposta al ricordo di una situazione del loro passato. Allora come potrebbe valere un simile discorso per i cani?
Gli appassionati di animali e i ricercatori in tale ambito sostengono che il cane possa arrivare a manifestare un atipico sentimento d’odio nei confronti degli umani soltanto raramente e quando, in genere, ci sono dei protratti meccanismi di incompatibilità tra loro.
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L’odio dunque può essere un sentimento che accomuna gli esseri umani e i nostri amici a quattro zampe, seppur manifestandosi in maniera molto diversa e secondo cause altrettanto disparante.
I cani ci amano davvero incondizionatamente?
Se i cani riescono a riconoscere l’odore delle nostre emozioni, possono arrivare a non sopportare alcuni nostri atteggiamenti oppure, addirittura, la nostra presenza. Possono rifiutare di accettare una semplice carezza o alcune attenzioni, ad esempio, se la presenza dell’umano che si propone di fare un passo avanti nella loro direzione non è di loro gradimento oppure se si sentono costretti ad accettare un gesto di cui in quel momento farebbero volentieri a meno.
La più giusta equazione, dunque, tra l’odio provato dagli animali (e in questo caso particolare dai cani) e gli esseri umani è quindi il frutto di un protrarsi di comportamenti indesiderati e di mancata compatibilità sin dai primi momenti. In un simile frangente sembra che possa essere opportuno rinunciare a voler “piacere” per forza al fido in questione, accettando – invece – il suo rifiuto.