Sono e resteranno sempre un mistero per noi ma cosa fraintendiamo dei gatti e cosa proprio sbagliamo a capire noi umani su di loro? La risposta.
Anche chi ci vive insieme da diverso tempo potrebbe sbagliarsi spesso sul comportamento dei felini, perché ci sono diverse cose che spesso noi umani fraintendiamo dei gatti. Conoscerle tutte potrebbe aiutare non sono a migliorare la nostra comunicazione con loro ma anche il rapporto, che potrebbe diventare più intenso e profondo, come quello che magari abbiamo sempre desiderato. Ecco cosa non riusciamo (ancora) a capire dei mici e come darci delle valide risposte.
Se ne dicono tante sui felini da tempo immemore: ma come mai? Probabilmente perché fin da quando i gatti hanno fatto parte della nostra vita, si sono fatti conoscere per la loro abilità nella caccia, per il desiderio di essere rispettati nella loro privacy e naturalmente per la loro bellezza ed eleganza. In alcune culture questi animali sono considerati addirittura sacri e questo ha alimentato la nascita di leggende e storie sul loro conto.
Di sicuro ancora oggi Micio è circondato da un’aura di mistero e di segreti, che rendono l’animale ancora più affascinante perché ‘inafferrabile’. Eppure è anche vittima di numerose dicerie, che restano tali perché non corrispondono al vero. Tra di esse le più note sono:
A difendere la categoria felina dalle dicerie infondate ci ha pensato la professoressa Kristyn Vitale dell’Università del Maine, la quale combatte i luoghi comuni sui gatti dimostrando esattamente il contrario di ciò che si è sempre creduto. Il primo, quello più noto, è associato al loro desiderio di solitudine, al non voler condividere tempo e spazi con altre persone, neppure con il loro padrone. Ma sarà vero?
Proprio questo è ciò che fraintendiamo maggiormente di questo mondo, che riteniamo essere così diverso poi da quello canino: quasi a metterli costantemente a paragone, e spesso a discapito dei gatti. Si pensa che questi ultimi non solo non siano interessati a creare un legame ma che non ne siano neppure capaci, ma non è affatto così. E l’esperta comportamentista è riuscita a dimostrarlo, dichiarando su uno dei giornali americani più importanti, quale è il New York Times, che abbiamo il dovere di capire questi animali come forse non abbiamo mai fatto prima.
L’interazione dei felini con noi umani ma anche con i loro simili è assolutamente fondamentale per loro, non la ignorano affatto né possono farne a meno (come si pensa tuttora) ma è estremamente legata alle sperienze di vita del felino in questione e da possibili traumi vissuti, che influenzano inevitabilmente il rapporto che andrà a creare col suo padrone e con gli altri membri della sua famiglia.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> 8 comportamenti comuni dei gatti che non sempre riusciamo a comprendere
La dottoressa Vitale ha ben pensato di dare prova delle sue parole circa la voglia di socialità dei nostri felini domestici, mettendoli alla pari dei cani e dimostrando che si comportano praticamente allo stesso modo se le condizioni ambientali lo consentono. L’iter che ha seguito prevedeva la formazione di vere e proprie classi di oltre 50 esemplari e ha creato attorno a loro un ambiente rilassato e confortevole, dove è più facile stringere rapporti e anche amicizie.
Non solo ciò ha favorito la socializzazione del gatto ma lo ha anche invogliato ad eseguire dei comandi di base (simili a quelli che si impartiscono a Fido) per educare e ricevere rispetto dal gatto, rispettandolo a nostra volta. E la dottoressa si è anche spinta oltre, potremmo dire letteralmente ‘a largo’, conducendo un gatto su un kayak in mezzo al lago, sfatando il mito della loro paura dell’acqua.
Ebbene in quella circostanza il felino è rimasto calmo, quasi immobile, senza lasciarsi prendere dal terrore: siamo sempre sicuri che i gatti hanno paura dell’acqua? Forse è il caso di cambiare idea.
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