Sappiamo tutti che il cane è il migliore amico dell’uomo. Ma sorprendente è conoscerne le origini e l’inizio del processo di domesticazione
La convivenza tra cane e uomo ha origini lontanissime. Sono tanti i reperti storici ed archeologici che testimoniano la sua presenza lungo tutto il nostro processo evolutivo. E forse proprio per questo, oggi possiamo ammettere che questo speciale rapporto non si basa più sulla sulla reciproca utilità, ma soprattutto su un profondo rispetto.
Ma vi siete mai chiesti chi è l’antenato del nostro cane domestico? Quali sono le sue origini e quando cane e uomo hanno cominciato a camminare l’uno al fianco dell’altro?
Le lontane origini del cane domestico
Seppur non sia ancora chiaro il confine cronologico del processo di domesticazione del cane, valido è invece il riconoscimento, grazie ai numerosi studi sulla genetica, comportamentali ed anatomici, del lupo grigio come il più probabile antenato del nostro cane domestico (Canis lupus familiaris).
A conferma di questa discendenza, la ricerca più importante è stata condotta da Robert Wayne, dell’Università della California e di Los Angeles, nel 1997.
Comparando una data sequenza del DNA mitocondriale (i mitocondri sono piccole strutture sub-cellulari con un loro piccolo genoma) di diverse razze di lupi provenienti dal Nord America, Asia e medio Oriente, con quella di un gran numero di razze e incroci di cani ed altri canidi (come sciacalli e coyote), Wayne dimostrò che maggiori erano le differenze genetiche tra cani e questi ultimi, mentre il DNA mitocondriale tra cane e lupo differiva solo dell’1%.
Analizzando le sequenze generate per mezzo del cosiddetto “orologio molecolare”, Wayne ed i suoi collaboratori riuscirono a stimare anche la separazione genetica tra lupo e cane, fissandola a 135.000 anni fa, a partire dal Pleistocene.
Tale affermazione contrastava però con i primi ritrovamenti fossili a prova della domesticazione del cane, risalenti a circa 14.000 anni fa, i quali evidenziavano una differenziazione strutturale e morfologica tra il lupo e il cane (si tratta di resti di ominidi vicini a quelli di cani rinvenuti in una tomba nel sito di Bonn-Oberkassel in Germania).
Questa divergenza temporale tra testimonianze sul DNA mitocondriale ed archeologiche venne ulteriormente analizzata da Wayne, il quale affermò che questo arco temporale non è sufficiente per giustificare l’enorme differenza nel DNA mitocondriale di lupo e cane, e che forse prima di allora la morfologia tra cani domestici e lupi non era molto diversa, non lasciando dunque reperti riconducibili al tipo canino.
Dunque, Wayne e colleghi non ebbero più dubbi: il lupo è l’unico antenato del cane ed il processo di domesticazione ebbe inizio 135.000 anni fa.
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Dove e quando ha origine la domesticazione del lupo
Numerosi e continui sono ancora oggi i dibattiti e gli studi scientifici sul quando e dove sia iniziato il processo di domesticazione dell’antenato del cane, il lupo.
Cronologicamente i confini vengono definiti tra i 18.000 e 32.000 anni fa; geograficamente, invece, vediamo contrapporsi l’Estremo Oriente, l’Asia Centrale e l’Europa, fino a considerare, grazie ad una recente ricerca pubblicata su Science, l’ipotesi che questo processo sia avvenuto una sola volta in Europa da una popolazione di lupi ormai estinta.
Tale ricerca è stata condotta dal professor Olaf Thalmann, dell’Università di Turku, spinto a risolvere questo conflitto dopo la recente scoperta di resti attribuiti a cani domestici (canis lupus familiaris) risalenti a 30.000 anni fa e situati in Europa.
Thalmann comparando sequenze di DNA provenienti da reperti ossei di lupi rinvenuti in aree dove c’era la chiara prova della sua convivenza con l’uomo con quello di vari lupi e cani moderni ha fatto emergere un chiaro risultato: il DNA dei cani moderni è più vicino a quello di una popolazione di lupi che abitava l’Europa, e dunque il processo di domesticazione del lupo ha origine in Europa, ad opera di nomadi cacciatori-raccoglitori, vicino all’ultima glaciazione.
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Come è avvenuto il processo di domesticazione
Una delle ipotesi più accreditate è la teoria dell’auto-domesticazione attraverso selezione naturale dei lupi, teoria dei coniugi, biologi, Ray e Lorna Coppinger.
Secondo i biologi, sarebbero stati proprio i lupi, quelli meno abili nella caccia e meno timorosi, ad avvicinarsi a cacciatori nomadi, per nutrirsi dei resti dei loro pasti.
Successivamente, con la nascita dei primi insediamenti si diede il via ad una vera e propria coabitazione, con vantaggi reciproci. La comunità umana cominciò a tollerare questi cani selvatici per il loro ruolo di spazzini e di predatori di piccoli animali nocivi.
Il lupo, invece, imparando a mangiare vicino all’uomo e con più “comodità”, trovò in questo ambiente un’opportunità di sopravvivenza.
Questo portò a tutti quei cambiamenti sociali, morfologici e comportamentali che trovano a questo punto un senso. Il muso si accorcia, i denti il cranio e la taglia sono più piccoli.
Nascono i primi proto-cani, antenati dei cani domestici.
Ad oggi sono più di 300 le razze di cani, e tutte con un affascinante antenato, il lupo.
Rossana Buccella