Anche per il Capodanno 2020 molti Comuni si accingono a tutelare persone e animali con ordinanze anti-botti: come segnalare i trasgressori?
Il 2020, passato alla storia come l’anno del Covid-19, si accinge a giungere al suo termine. Nonostante i divieti e le restrizioni imposte dalla pandemia, molti Comuni si sono premuniti, emanando le ormai consuete ordinanze anti-botti, anche a tutela degli animali. I trasgressori, purtroppo, non mancano mai. A chi segnalare le violazioni del provvedimento?
Le tradizioni, si sa, sono dure a morire.
Un comportamento perpetuato nel corso del tempo sembra abbia i crismi dell’intoccabilità, ed uno di essi è proprio il festeggiare l’arrivo del nuovo anno con i botti.
Ogni anno, però, i numeri sono impietosi, e si registrano vari ferimenti (a volte perfino decessi) ad ogni latitudine nel nostro Paese. A farne le spese sono anche gli animali. A nostra differenza, purtroppo, non sono consci di ciò che sta accadendo, e questo rende imprevedibili le loro reazioni.
Ogni anno sono tanti gli animali domestici che durante la notte di S. Silvestro, a causa del forte spavento dato dal rumore dei botti, scappano. Le conseguenze possono essere diverse: l’animale potrebbe anche provocare, e allo stesso tempo esserne vittima, un sinistro stradale, invadendo la carreggiata durante il transito di un veicolo.
Il pericolo non è ristretto solo agli animali domestici: tra i rischi maggiori quello che l’animale sia colpito, a causa del forte spavento, da un infarto.
Per fortuna, contro questa tradizione, da più anni sono insorte le associazioni animaliste e tanti amanti degli animali. Tali istanze non sono rimaste inascoltate, anche da un punto di vista giuridico.
Sono sempre di più, ogni anno, i Comuni che adottano ordinanze anti-botti, a tutela dei cittadini ed anche dei nostri amici animali. Modi di festeggiare più sicuri non mancano, e si auspica che tale tradizione un giorno diventi solo un lontano ricordo.
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Non esiste, ovviamente, una norma generale che imponga il divieto di acquistare e di utilizzare fuochi artificiali di ogni tipo.
I Comuni, dunque, per evitare i noti pericoli per persone ed animali, sopperiscono con dei provvedimenti ad hoc, che hanno durata limitata ai giorni in cui si mette in atto tale tradizione.
Per quanto si tratta di provvedimenti che ogni Comune adotta per sé, il contenuto è analogo. Dunque, normalmente, con tali ordinanze si impone ai cittadini il divieto di accensione ed utilizzo di fuochi artificiali, limitatamente a determinati giorni (alcuni Comuni si sono spinti a vietarne l’uso dal 31 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021).
In alcuni casi il divieto è limitato solo a determinate zone del Comune. La violazione comporta l’irrogazione di una sanzione pecuniaria, che varia da luogo a luogo (si arriva anche a 500 euro). Nonostante i divieti imposti dai Comuni con le ordinanze anti-botti, a tutela anche degli animali, i trasgressori non mancano.
Come agire in questi casi? Non resta altro da fare che contattare la polizia municipale o le forze dell’ordine. L’intervento potrebbe non essere tempestivo, poiché le segnalazioni dello stesso genere potrebbero essere molte. Se possibile, sarebbe bene documentare, con gli strumenti a disposizione, le violazioni poste in essere.
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Non dimentichiamo, tuttavia, che anche il proprietario dell’animale ha dei doveri.
Il primo, e appare superfluo ricordarlo, è quello di rispettare le ordinanze anti-botti, per tutelare il proprio e gli altri animali.
Il secondo è quello di proteggere i propri animali dai botti e dai fuochi d’artificio, in particolare se si abita in un Comune dove non è stata emessa alcuna ordinanza che ne vieti l’utilizzo.
La migliore cosa da fare è tenere gli animali in casa insieme a noi, in quanto la nostra presenza può aiutare a tranquillizzarli. Un altro buon espediente potrebbe essere quello di alzare il volume di televisore e radio, in modo tale da attutire, con questo sottofondo il rumore dei botti.
Lasciare il cane in giardino da solo, o ancora peggio su un balcone, sapendo che nel proprio Comune non sono state emesse ordinanze anti-botti, potrebbe integrare gli estremi del reato di maltrattamento di animali.
Antonio Scaramozza
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