L’affascinante storia dei cani da slitta è costellata da tragitti dimenticati, dall’antichità a oggi: perché non è soltanto un fatto di sport.
Dalla Siberia orientale, dove si rintracciarono, per la prima volta, le prime tracce di cani da tiro provenienti dall’antichità, se si desiderasse continuare a percorrere gli innevati tragitti compiuti da questa specie, si arriverebbe a scoprire un inevitabile compromesso. I cani da tiro dell’antichitià, dopo essersi contaminandosi con i lupi, avrebbero dato vita a quelle che oggi si considerano le principali razze di cani da slitta.
Le origini dei cani da slitta: storia e curiosità tra passato e presente
In tempi antichi i cani da slitta venivano utilizzati da molte tribù del Nord per necessità di pura sopravvivenza. Queste popolazioni, dovendo spostarsi per lunghe distese tra i ghiacci, vedevano nei cani da slitta i loro primi alleati e punti di riferimento. Pertanto non è strano se nella maggioranza dei casi tra i cani da slitta e i loro umani veniva a istaurarsi non solo un rapporto di incondizionata fiducia ma anche una connessione molto profonda e, in molti casi – da entrambe le parti, vissuta come un’esperienza irrinunciabile.
Dalle prime tracce che segnano le origini delle principali razze da slitta, si prosegue sempre verso nord, in direzione – stavolta – dell’Alaska. Uno dei principali protagonisti di storie realmente accadute riguardanti questa specie è Balto, il cane da slitta divenuto celebre in tutto il mondo per aver portato a termine un’impresa straordinaria dalla quale poi è stato poi tratto l’omonimo film d’animazione, diretto da Simon Wells, del 1995.
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A distanza di quasi vent’anni dall’uscita del film, oltre a ripercorrere le avventure di Balto, non si può trascendere l’importanza che questi cani avevano nell’antichità. Le prime prove ad attestare la presenza sulla Terra dei cani da tiro, infatti, risalgono ad epoche ancor più remote dei primi anni del Novecento. Presumibilmente lontane a tal punto nel tempo da poter tracciare una linea estendibile a 33mila anni fa.
Alcune polemiche: per fortuna non è solo sport
Sulle più recenti condizioni di ostilità, invece, nei riguardi dei cani da slitta, pare debba affrontare un discorso molto diverso. Un tema, per meglio dire, connesso principalmente allo sport. Non è un caso, infatti, se negli ultimi tempi stiano divenendo sempre più numerosi e frequenti i dibattiti innescatisi a partire dalle negative conseguenze che una sola ondata di mancata consapevolezza possa comportare, da parte dell’uomo, facendo correre questi cani per puro divertimento. Sulle condizioni dei cani da slitta, da intendere come impegnati in un’attività sportiva, si continua quindi a discutere, come è accaduto, ad esempio, più recentemente e in concomitanza con l’Iditarol Trail Sled Dog Race.
Se è vero quindi che i cani da slitta abbiano dimostrato “da sempre” di essere predisposti ad affrontare lunghe distanze al gelo, vivendo così all’unisono con la natura e i loro abitanti, non si può ad oggi dimenticare come anche per loro il rischio sia sempre stato dietro l’angolo e di come dovremmo quindi, almeno in parte, restituire diversamente la loro responsabilità dimostrata finora nei confronti dell’Uomo.