Protagonista di incubi, storie e film horror, lo squalo in realtà è meno pericoloso di quanto crediamo: ecco perchè non dobbiamo aver paura degli squali.
Gli squali non sono pericolosi per gli umani? Da sempre questi animali sono il peggior incubo per l’uomo quando si parla di mare ed oceano, e certo film horror e storie di incontri spaventosi non hanno fatto che ampliare questo fenomeno. Ma è arrivato il momento di combattere questo preconcetto, perché il famigerato predatore dei mari è molto meno pericoloso di quanto crediamo. Se andiamo ad analizzare il comportamento di questo meraviglioso e poco conosciuto animale, possiamo racchiudere in cinque motivi il perché non dovremmo avere tanta paura degli squali.
Tra le circa 450 specie di squali, solo 3 possono essere classificate come pericolose per l’uomo: il grande squalo bianco, lo squalo tigre e lo squalo leuca. E queste specie particolari si avventurano molto raramente nelle vicinanze della costa. C’è poco da avere paura degli squali, con un po’ di conoscenze pratiche.
Lo squalo, solitario e inoffensivo, attacca l’uomo solo per errore perché scambia lo sfortunato surfista con un leone di mare o una tartaruga. E quando si accorge del suo errore, immediatamente lascia la preda perché la carne umana è troppo grassa per il suo palato fine. In aggiunta ai limitati rischi, basta adottare poche regole per evitare inutili incidenti: basta evitare di mettersi in acqua al tramonto e all’alba, quando il mare è molto agitato o nuvoloso, perché sono questi i momenti in cui lo squalo caccia.
Il predatore di cui tanto abbiamo paura, in realtà è responsabile per circa una dozzina di morti all’anno in media. Dal 2005 al 2014, ad esempio, sono state solo 2 in Florida, 15 in Australia, 1 nelle Hawaii, 13 in Sud Africa, 6 nell’isola La Riunione. Parliamo di una vera e propria goccia nell’oceano, se compariamo questi numeri ai 2 milioni di persone uccise all’anno dalle zanzare, e le 600 persone schiacciate dagli elefanti! Giusto per informazioni, le noci di cocco uccidono 15 volte più degli squali, con le loro 150 vittime annuali.
Numerose attività acquatiche vengono organizzate attorno agli squali, come l’immersione in gabbia, lo shark-feeding (nutrire gli squali durante le immersioni), e l’osservazione delle migrazioni. Gli squali interagiscono ogni giorno con gli umani, e in queste immersioni non sono mai avvenuti attacchi all’uomo.
Dall’altro lato, l’uomo uccide 100 milioni di squali ogni anno, e un terzo delle specie oggi sono minacciate dall’estinzione. Questo è il momento di fermare questo massacro, ricordando l’importante e necessario ruolo di regolatore che ha lo squalo nell’ecosistema marino. Basta avere paura degli squali, è arrivato il momento di difenderli.
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Fabrizio Burriello
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