Necropsia sugli animali una pratica effettuata dopo la morte dell’animale. Vediamo in cosa consiste e quando è necessaria eseguirla.
Tutti coloro che trascorrono una vita intera con il proprio amico a quattro zampe mai immaginerebbe di vedere arrivare il giorno della sua morte.
Soprattutto mai vorrebbe assistere a quel momento. Molto spesso accogliamo il nostro animale in casa non appena svezzato, perciò questo essere così piccolo, lo vediamo crescere e diventare un cagnolone.
E mentre noi cresciamo, lui invecchia molto più rapidamente diventando un cane anziano.
Può succedere, però, che non per forza l’animale possa dover morire di vecchiaia ma possono essere altre le cause a determinare la fine del nostro cucciolo.
Ottenere una risposta conclusiva sulla verità della morte dell’animale, non è sempre possibile.
In alcuni casi si riesce solo a fare delle ipotesi su ciò che può essere accaduto, per poter almeno intervenire e aiutare eventualmente altri animali presenti in casa.
Questa ipotesi o verità è possibile averla tramite una necropsia sull’animale. Vediamo in cosa consiste e quando eseguirla.
Non sempre i nostri amici a quattro zampe muoiono di vecchiaia e quindi di morte naturale, ci sono delle volte che purtroppo la fine dei loro giorni è segnata da fattori esterni, come ad esempio: malattie infettive, punture di insetti incidenti stradali e incidenti domestici (quali ingestioni di liquidi e veleni).
Ragion per cui quando si verifica la morte dell’animale per una di queste ragioni.
Il veterinario proporrà di analizzare il corpo dell’animale per poter verificare la vera natura della dipartita. Questa verifica avviene attraverso la necroscopia.
La necropsia o necroscopia è una pratica veterinaria che viene fatta in clinica, solo dopo il consenso dei proprietari dell’animale.
Subito dopo il termine della pratica, i proprietari potranno riavere la salma saturata e provvedere così al seppellimento negli opportuni cimiteri per animali.
Per poter effettuare la necropsia in clinica, il veterinario dovrà disporre solo di alcuni strumenti come: i bisturi, guanti, suture e il materiale necessario per il prelievo dei campioni.
La pratica non dura più di 20 minuti e consiste in:
Oltre all’esame dei suddetti organi la necroscopia permette al veterinario di poter scoprire se c’è qualche accumulo di liquido all’interno del corpo (pus o sangue).
Non solo, può effettuare anche un ulteriore indagine aprendo ogni organo, per rivedere il suo aspetto interno. Questa pratica è utile allo scopo di fornire informazioni aggiuntive sul funzionamento di essi.
Il veterinario potrà quindi prelevare campioni di liquidi o tessuti e farli analizzare a laboratori specializzati.
Questi laboratori faranno indagini a livello microscopico e prepareranno un rapporto con le conclusioni.
La necropsia sugli animali può avere scopi differenti e perciò si divide in due tipi, che consistono in:
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All’atto pratico non esiste differenza, entrambi i termini si riferiscono allo studio su di un corpo privo di vita per poterne stabilire le cause della morte.
La parola necropsia viene utilizzata, in particolare, quando la pratica viene applicata sui corpi degli animali.
A differenza del termine autopsia che è utilizzato esclusivamente per definire la procedura eseguita sull’essere umano.
Raffaella Lauretta
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