Ignorare un testamento si può? Cosa fare se non si vuole rispettare la volontà del defunto di far sopprimere il suo cane.
In un momento di dolore dovuto alla perdita di una persona cara, ci si può imbattere anche in problematiche che forse non avevamo previsto, come quella di non voler rispettare la volontà del defunto di far sopprimere il suo cane. Che succede se l’esecutore testamentario si ritrova a dover fronteggiare un desiderio che è assolutamente contrario alla sua etica e al suo desiderio? Ecco come bisogna comportarsi in situazioni come questa.
Rispettare la volontà del defunto di far sopprimere il suo cane: l’esecutore testamentario dice ‘No’
Può sembrare incredibile che una persona cara, che verrà ricordata per la sua generosità e per l’affetto che nutriva per il suo amico a quattro zampe in vita, abbia disposto che venga soppresso una volta che il suo cammino su questa terra si sarà concluso. Molto spesso può accadere perché si tratta di una vecchia mentalità, in base alla quale nessuno sarebbe in grado di prendersi cura dell’animale come faceva lui o semplicemente per non separarsi neppure dopo la morte.
I motivi possono essere diversi, ma l’esecutore testamentario, ovvero colui che è nominata a mettere in pratica la volontà del defunto lasciata per iscritto nel suo testamento, può rifiutarsi di ‘esaudire’ questo suo desiderio oppure andrebbe incontro a un reato pur di salvare la vita all’animale? Il problema potrebbe sorgere anche perché più esecutori testamentari potrebbero non essere d’accordo con la scelta di uno, ma è bene sapere come regolarsi in casi come questo.
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Rispettare la volontà del defunto di far sopprimere il suo cane: Fido si può salvare?
L’esperto di finanza Sam Barker risponde all’angosciata domanda di chi si trova (teoricamente) ‘costretto’ ad eseguire le volontà di un defunto, anche se sono assolutamente contrarie alle sue idee e alle sue convinzioni. Ma si possono ignorare le disposizioni contenute in un testamento? L’esperto sostiene che l’esecutore può assolutamente rifiutarsi di mettere in pratica le volontà predisposte.
Qualora infatti ritenesse immorale o comunque contrario alla sua etica un principio da eseguire, come quello di far sopprimere il povero cane del defunto, è assolutamente in diritto di rifiutarsi. Infatti l’alternativa più ragionevole è sicuramente quella di affidare il cane a una famiglia che possa prendersene cura o a un istituto, senza dover necessariamente ricorrere alla soppressione dello stesso.
Nel caso in cui l’esecutore testamentario fosse unico non avrebbe bisogno del sostegno di altri eredi per trovare una soluzione alternativa alla volontà testamentaria; qualora invece vi fossero dissidi e contrasti tra esecutore e altri beneficiari è possibile che la questione debba essere risolta in tribunale. In ogni caso sarebbe meglio prevenire il problema, evitando che alcune disposizioni vengano scritte in un testamento e magari discusse in precedenza, in modo da non ritrovarsi coinvolti in antipatiche dispute come questa.
Ancora meglio sarebbe inserire all’interno dello stesso scritto la disposizione di un lascito in denaro destinato alla cura e ai bisogni del quattro zampe una volta che il suo padrone passerà a miglior vita.