Gli animali hanno una moralità come quella degli esseri umani? Sono capaci di comportamenti etici? Gli studiosi rispondono.
Gli animali sono capaci di compiere gesti altruisti, sulla base di una moralità finora considerata solo degli esseri umani? Se guardiamo alcuni video sui social network, di gesti eroici compiuti dai nostri amici a quattro zampe, sembrerebbe proprio così. Ma come spiega la scienza questi eventi?
In un video ormai molto famoso su YouTube, un cane che viene colpito da un’auto mentre attraversa la strada viene protetto da un altro suo simile, a costo della sua vita.
Si tratta di un episodio avvenuto in Cile, con il cane eroe che vedendo il suo compagno di branco in pericolo, lo raggiunge in mezzo al traffico e lo trascina in salvo sul ciglio della strada.
Un animale spinto da istinto di sopravvivenza, dall’affetto verso un amico, o da quella che potremmo definire a tutti gli effetti una moralità insita negli animali come in noi umani?
Perché quell’eroico cane ha messo in pericolo la sua stessa vita per aiutare il suo amico in difficoltà (che, per tranquillizzare tutti, è sopravvissuto all’incidente)?
La conclusione degli esperti è una sola: il cane ha agito in base alla sua morale, con compassione per il suo amico in difficoltà nonostante mettesse così in pericolo anche sé stesso.
Ma non sono gli unici esempi, si sono visti in passato altri casi nel mondo animale di comportamenti altruisti verso i propri simili (e non).
Femmine di gorilla che aiutano bambini umani capitati nella loro gabbia, proteggendoli dai maschi curiosi fino all’arrivo dello staff, nello zoo di Brookfield, nel 1996.
Elefanti che aiutano a camminare una femmina del branco in evidente difficoltà, reggendola e spingendola in avanti.
Cavie che non accettano cibo perché causa delle scosse elettriche negli altri topi. In un esperimento del 1964, questi altruisti topi sono rimasti digiuno anche 12 giorni.
Quelli che abbiamo citato sono solo alcuni esempi, utili per dimostrare che gli animali sanno mostrare compassione, anche a costo di sacrificare sé stessi per aiutare gli altri.
Questo indica che gli animali possono agire spinti da una loro moralità. Ma questo si scontra con quanto sostengono da sempre i filosofi, che solo gli umani agiscono moralmente.
E allora, negli esempi che abbiamo visto cosa ha spinto gli animali? Prima di tutto non dobbiamo giudicare le azioni degli animali come giudichiamo le nostre.
Questo comportamento è detto antropomorfismo, cioè l’esigenza che abbiamo di attribuire delle qualità tipicamente umane agli animali. Un esempio sono i padroni di cani e gatti.
Secondo alcuni etologi del passato, infatti, non dobbiamo ragionare con complesse valutazioni morali quando analizziamo queste azioni degli animali, ma restare sul semplice.
La gorilla, ad esempio, avrà protetto il bambino solo perché lo staff dello zoo le aveva in passato insegnato dei comportamenti materni usando un pupazzo.
O le cavie che rifiutano il cibo, magari non volevano proteggere i loro compagni ma solo evitare di sentire il rumore fastidioso delle scosse elettriche.
Questo però non esclude la possibilità che gli animali agiscano in modo morale, e non spiega il comportamento del cane che ha salvato il suo compagno in strada.
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Anche i comportamenti degli umani non sono sempre basati su una moralità completamente “pura”. Cosa ci spingerebbe a salvare un cane che soffre in strada?
Lo salviamo spinti da un codice morale tipicamente umano, o semplicemente non possiamo sopportare il dolore che ci provoca il vedere un animale in difficoltà?
E non solo: c’è davvero una gran differenza tra queste due motivazioni? In realtà, sarebbe un po’ come chiedersi se è nato prima l’uovo o la gallina.
Secondo un antropologo olandese, Frans de Waal, gli animali sono almeno capaci di comportamenti proto-morali. Quindi, c’è una certa somiglianza con noi umani.
Quando vediamo che gli animali si comportano in modo simile a noi, non dobbiamo necessariamente cercare delle motivazioni dietro queste azioni, secondo de Waal.
Un po’ come dire che se l’animale si comporta in un modo che sembra spinto da una sua moralità, in realtà potrebbe solo seguire la sua proto-moralità. E basta così.
E non si parla di antropomorfismo, ma solo di accettare che gli umani e gli animali hanno più similitudini tra loro, rispetto alle differenze.
E allora, le basi della moralità umana sono nel nostro intelletto o nel nostro bagaglio biologico? Se fosse vera la prima, gli animali non possono avere una morale.
Ma se è vero che alla base di tutto c’è la biologia, allora anche gli animali possono avere una loro moralità che li spinge a comportamenti molto simili a quelli degli uomini.
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F. B.
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