Miti da sfatare sulle meduse: non pungono, ma se dovessero farlo basta fare così

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By Elisabetta Guglielmi

Curiosita

Le meduse pungono? Ecco tutte le informazioni e i miti da sfatare su quest a specie di animale planctonico marino.

Miti da sfatare sulle meduse: non pungono, ma se
Miti da sfatare sulle meduse: non pungono, ma se dovessero farlo basta fare così (Screenshot foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Gli oceani occupano il settanta per cento della superficie totale della Terra e più del novanta per cento dello spazio vitale del pianeta. Anche se gli esseri umani hanno colonizzato ormai tutti i continenti, la maggior parte degli oceani è ancora inesplorata. Si stima che solo il cinque per cento del fondo oceanico sia stato studiato, mentre sul restante novantacinque per cento aleggia il mistero. Spesso, anche specie animali sulle quali si possiede un vasto patrimonio di informazioni sono ancora poco conosciute dalla maggior parte delle persone. Un esempio è rappresentato dalle meduse. Su questa specie animale sono diffuse le più particolari teorie, la maggior parte delle quali non è veritiera. Si ritiene, ad esempio, che le meduse pungono anche se in realtà non è affatto così.

Informazioni e curiosità sulle meduse, una delle specie animali marine planctoniche più particolari

Le meduse sono animali planctonici marini appartenente al phylum degli Cnidari e al dominio degli Eukaryota. La forma generica di una medusa è quella di un polipo rovesciato. Il corpo delle meduse è composto per circa il 98% da acqua articolata in una sorta di sacco leggermente appiattito, con una zona superiore convessa chiamata esombrella e una regione inferiore concava detta subombrella, Le meduse di dimensioni maggiori si ritrovano nella classe degli Scyphozoa, le cosiddette scifomeduse. Dal margine subombrellare si propagano i tentacoli urticanti, utilizzati a scopo di difesa e di predazione.

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Le curiosità e le informazioni sulle meduse, tutti i miti da sfatare (Screenshot foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Animali invertebrati che si spostano in acqua lasciandosi trasportare dalla corrente, le meduse sono presenti da oltre 700 milioni di anni e hanno una varietà di forme e dimensioni davvero ampia.

Le meduse pungono o mordono?

La prima informazione considerata comunemente corretta è che le meduse pungano. In realtà questi animali utilizzano i tentacoli per iniettare un liquido urticante. A seguito di un leggero contatto, i tentacoli attivano le minuscole cellule di cui sono rivestiti all’interno delle quali sono presenti delle capsule contenenti un filamento sottilissimo, che inietta un liquido urticante.

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Dal momento che si tratta di animali invertebrati planctonici, le meduse non possono spostarsi in modo volontario. Sono gli esseri umani che potrebbero invadere il loro habitat ed entrare in contatto con i loro tentacoli urticanti. Il contatto con la pelle provoca una reazione infiammatoria che si manifesta in gonfiore, bolle e bruciore. Rimedi casalinghi come sostanze calde o limone non devono assolutamente essere utilizzati. Per prima cosa bisogna uscire dall’acqua. Raggiunto il bagnasciuga, bisogna sciacquare con l’acqua di mare la zona colpita evitando l’acqua dolce perché questa peggiorerebbe la situazione. Bisogna poi rimuovere i tentacoli. In caso di sintomi gravi, come difficoltà respiratorie, nausea o altri segni di shock anafilattico, si deve subito consultare un medico.

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Le caratteristiche delle meduse, specie di animali marini planctonici (Screenshot foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Nonostante si creda il contrario, la presenza delle meduse in mare non è un indicatore di buona qualità delle acque. Sono tre i motivi per cui le meduse si avvicinano sempre più alla riva. La prima ragione risiede nel fatto che a causa della pesca industriale molte specie di pesci stanno diminuendo e di conseguenza aumentano la disponibilità di microrganismi di cui si nutrono sia i pesci sia le meduse a favore delle seconde. L’aumento della temperatura dei mari, causato dal riscaldamento globale, favorisce l’accoppiamento delle meduse. La cementificazione dei litorali e l’inserimento dei frangiflutti favorisce la riproduzione di questi organismi.

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Anche le meduse, dunque, sono influenzate dalle attività antropiche. Sfortunatamente, sono molte le specie marine a rischio a causa dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e della pesca, e i pesci come gli squali sono tra queste. Gli agenti inquinanti e le emissioni di CO2 secondo recenti studi porteranno infatti la Terra a perdere più di un decimo del suo patrimonio vegetale e animale e all’estinzione di una specie vivente su dieci. Per questo motivo assume grandissima importanza la salvaguardia degli oceani e del Pianeta. Ogni specie vivente ha la sua importanza nell’ecosistema e solo una conoscenza degli esseri che abitano terra e mari potrà permettere di migliorare la preoccupante situazione attuale. (di Elisabetta Guglielmi)

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