La Lombardia è stata la prima Regione italiana a rendere obbligatorio il microchip per i gatti: scopriamo cosa stabilisce la legge regionale.
La disciplina normativa sugli animali d’affezione è in continua evoluzione, sempre più attenta a raccogliere le istanze culturali in atto nella società. Tuttavia a norma della legge nazionale il microchip non è obbligatorio per il gatto; in tal senso è la Lombardia ad aver aperto la strada con l’articolo 37 della L. R. n. 9/2019. Scopriamo insieme cosa stabilisce.
Cane e gatto: le differenze nella disciplina degli animali d’affezione
La normativa nazionale in materia di animali d’affezione (e di prevenzione del randagismo) è la Legge quadro n. 281 del 1991. Con essa il Legislatore ha dettato i principi fondamentali della disciplina, lasciandone l’attuazione alle Regioni.
Queste ultime, in particolare, hanno il compito di determinare i criteri per il risanamento dei canili comunali e la costruzione dei rifugi per cani, la predisposizione ed adozione di un piano di prevenzione del randagismo, l’istituzione dell’Anagrafe degli animali d’affezione.
Quest’ultimo è un registro in cui possono essere inseriti cani, gatti e furetti; soltanto per i primi, tuttavia, la legge nazionale stabilisce l’obbligo di microchip (la cui inoculazione avviene contestualmente alla registrazione).
Si tratta di un dispositivo contrassegnato da 15 cifre, associate in maniera univoca ai dati del cane (sesso, razza, taglia, età, colore del pelo, nome) e a quelli del proprietario (dati anagrafici e residenza).
La funzione da esso assolta è duplice: da un lato aumentare le probabilità di ritrovamento dell’animale smarrito, dall’altro scoraggiare la commissione del reato di abbandono di animali; funzioni che sarebbero essenziali anche per gli altri animali domestici, ma per i proprietari dei quali non è previsto alcun obbligo.
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La L. R. n. 9/2019: il microchip obbligatorio per i gatti della Lombardia
La legge nazionale non prevede l’obbligo di registrare il gatto nell’Anagrafe degli animali d’affezione territorialmente competente.
Si tratta di un atto che il proprietario può decidere di porre in essere, al fine di tutelare maggiormente il proprio amico a quattro zampe.
La Lombardia ha sancito un’inversione di rotta (seguita soltanto dalla Puglia e, parzialmente, dal Lazio) con l’art. 37 della L.R. n. 9 del 2019, il quale ha modificato l’art. 105 della L.R. n. 33 del 2009 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità).
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Per effetto di tale intervento normativo è obbligatorio, per il proprietario o detentore a qualsiasi titolo di un gatto nella Regione Lombardia, registrare a mezzo microchip il felino entro 15 giorni dall’inizio del possesso od entro 30 giorni dalla nascita, e comunque in ogni caso prima della sua cessione a qualsiasi titolo.
Il proprietario è tenuto altresì a denunciare, entro 7 giorni, la scomparsa dell’animale (sia per furto che per smarrimento), mentre entro 15 giorni vanno segnalati la cessione o cambio di residenza.
Chi omette tali adempimenti obbligatori incorre in una sanzione pecuniaria che va da 25 a 150 euro.
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Antonio Scaramozza