Dalle ultime notizie, si è apprese che le megattere possono imparare canzoni proprio come facciamo noi umani. E non sono nemmeno le uniche tra le specie marine.
Gli animali hanno davvero dei poteri straordinari. Sappiamo che in tanti imitano versi, suoni, rumori, alcuni addirittura la lingua degli umani (basta pensare a pappagalli, merli e corvi), ma sembra non essere mai abbastanza. Si è scoperto infatti che degli enormi cetacei sanno cantare: le megattere possono imparare canzoni, nello stesso modo in cui facciamo noi umani. Ascoltando le canzoni cantate da altri individui – magari di altri gruppi – questi animali infatti riproducono queste melodie, e non solo: le modificano addirittura. E, cosa ancora più strana per noi umani, non sono nemmeno gli unici animali marini a cantare!
I ricercatori dell’Università del Queensland hanno recentemente scoperto che le megattere potrebbero imparare, allo stesso modo degli umani, delle canzoni. Inoltre, potrebbero persino cambiarle! Dopo l’ascolto di queste melodie, infatti, le riproducono e a volte le modificano.
Come hanno spiegato gli scienziati, una canzone proviene da una popolazione di megattere che viaggiano lungo la costa orientale dell’Australia, e questa stessa melodia si trova molto lontano, ad est in un altro gruppo di questi cetacei nella Polinesia francese. Le canzoni, seppur modificate, sono diffuse su entrambi i lati dell’oceano. L’aria rimane la stessa, ma è possibile che vengano aggiunte delle altre frasi. La canzone viene quindi costantemente rinnovata, pur mantenendo il suo significato principale.
Per i cetacei, imparare nuove canzoni è una specie di apprendimento sociale. Queste balene ascoltano, quindi imparano la nuova canzone per trasmetterla a loro volta. È certamente la trasmissione di una cultura. Questo studio dimostra che il canto delle balene è molto più di una semplice melodia, sottolineando la sua complessità e le sue regole. Le balene non smettono di stupirci, motivo in più per preservarle. E addirittura, non sono le uniche!
Le megattere sono note per i loro richiami che sono inquietanti ed evocativi, delle vere e proprie canzoni, come dicevamo. Queste complesse sequenze di suoni simili a lamenti, pianti ed ululati durano anche per ore, e viaggiano a grandi distanze nell’oceano.
Ma perché le megattere cantano? L’esatta funzione delle canzoni per la megattera non è nota. Alcune teorie però sono state avanzate. Poiché è il maschio che produce le canzoni lunghe e complesse (le femmine hanno vocalizzazioni più brevi), e queste sono prodotte durante la stagione riproduttiva, si ipotizza che possano funzionare per attrarre le femmine. Ma potrebbe anche essere una sorta di “sfida” verso gli altri maschi.
Le megattere usano anche grugniti, gemiti e sbuffi per comunicare tra loro, e si sa che i cuccioli “sussurrano” alle loro madri, usando toni bassi che possono essere ascoltati solo a breve distanza. Questo può aiutarli a evitare predatori e grandi maschi. Un’altra teoria è che abbia una funzione ecologica, cioè ha la funzione di un vero e proprio sonar, in modo che le balene possano “vedere” e navigare nel loro ambiente.
Arrivano altre notizie dalla comunità scientifica: uno scienziato della Exeter University e della Curtin University (Perth, Australia), ha appena confermato che i pesci cantano nell’acqua, proprio come fanno gli uccelli. Questa scoperta è avvenuta proprio in Australia, sulla costa vicino a Port Headland.
Gli scienziati hanno installato registratori in diversi punti lungo la barriera corallina. Per 18 mesi hanno registrato varie melodie separate. La maggior parte dei canti sono stati ascoltati tra l’inizio della primavera e la fine dell’estate, soprattutto all’alba e al tramonto. Questo significa che questi pesci musicisti hanno anche dei momenti dell’anno e della giornata per dedicarsi al loro artistico hobby.
Allo stesso modo in cui le megattere possono imparare canzoni, altri pesci sono stati riscontrati come cantanti. Attualmente sono stati identificati sette pesci canterini, ed ogni specie ha il suo tono specifico. Ad esempio, il Protonibea diacanthus produce un suono vicino a un nautofono, il corno anti nebbia, mentre i pesci della famiglia dei Terapontidae emettono suoni più simili al suono di una sirena.
Lo studio ha mostrato che la maggior parte dei suoni sembrano essere richiami ripetitivi da un singolo pesce o da un gruppo, e quei suoni si sovrappongono creando dei veri e propri cori. Tutti insieme sono simili a delle melodie elaborate tanto belle quanto il canto degli uccelli nella foresta.
I suoni sono davvero importanti per la comunicazione e influenzano il comportamento delle specie. Sono emessi per allertare, cacciare, allevare, spaventare o esprimere angoscia. Il catalogo dei suoni prodotti dai pesci potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere più facilmente il comportamento e l’evoluzione dell’ambiente marino.
In questo momento di riscaldamento globale, la vita marina è tra le specie più minacciate di estinzione, e la comprensione dei suoni potrebbe essere uno strumento complementare per il monitoraggio della salute della fauna marina. E se un giorno saremo in grado di comunicare con loro, forse l’umanità smetterà di devastare gli oceani per sempre.
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Fabrizio Burriello
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