Gli Europei di calcio 2020 si disputano nel 2021 a causa del Covid; vi svegliamo la mascotte dell’Italia. Molti sono affezionati alla mascotte di Italia 90, ma…
Se parli di calcio, di nazionale e di mascotte la prima idea che passa per la testa degli italiani è “Ciao“, l’omino stilizzato con il tricolore italiano simbolo indimenticato dei Mondiali disputati proprio in Italia nel 1990. Facendo un balzo temporale in avanti di più di 30 anni, la Nazionale di Mancini è ora impegnata a disputare gli Europei slittati causa Covid dall’estate del 2020 a giugno – luglio del 2021. Gli azzurri saranno accompagnati da una nuova mascotte.
Se ve ne parliamo qui, su amoreaquattrozampe, un motivo c’è: la mascotte è un animale, un cane per essere precisi.
Si tratta di cucciolo di pastore maremmano-abruzzese tratto da un bozzetto del tre volte Premio Oscar Carlo Rambaldi, venuto a mancare nel 2012.
Rambaldi, artista e realizzatore di effetti speciali, è noto a livello internazionale per le sue opere in campo cinematografico con cui ha vinto tre Oscar: King Kong nel 1977, Alien nel 1980 e E.T. l’Extra terrestre nel 1983.
“Oggi regaliamo simbolicamente a Carlo Rambaldi il quarto Oscar e agli italiani tanta dolcezza – ha spiegato il Presidente della FIGC Gabriele Gravina – Sono orgoglioso di aver dato vita ad un’altra sua creazione”
La storia – Carlo Rambaldi nel 2007 aveva donato a Gravina un album con una serie di bozzetti e negli appunti accanto ai disegni della mascotte l’artista aveva scritto di aver scelto l’immagine del pastore maremmano-abruzzese perché “è un cane dotato di grande coraggio, di capacità di decisione, cane tipicamente italiano e la sua è una storia intimamente legata a quella della nostra terra. Quindi è adatto a rappresentare lo sport più bello del mondo, le passioni che suscita e l’italianità“.
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I figli di Rambaldi, Victor e Daniela, hanno collaborato al progetto. “Sono grata al presidente Gravina per la grande dedizione verso questo progetto di mio padre, che rappresenta l’ennesimo grande traguardo, impreziosito dall’essere venuto da quell’Italia tanto amata, ma che ha gratificato poco il suo operato” ha dichiarato Daniela. Sul formato tridimensionale invece Victor ha spiegato: “È stato un lavoro lungo che ha richiesto molta attenzione ai dettagli, per poter interpretare appieno i disegni del progetto originale di mio padre e ritengo che il lavoro finale sia di assoluto valore“.
I bozzetti, i disegni, l’idea iniziale e la realizzazione in tridimensionale della mascotte di Rambaldi sarà esposto dal 9 giugno e fino alla fine della competizione in uno speciale corner dedicato a Carlo Rambaldi all’interno di “Casa Azzurri“.
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S.C.
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