In molti si chiedono se mamma gatta soffre il distacco dai suoi gattini quando vengono adottati, ma qual è la verità? Ecco i loro tempi.
Ci siamo mai soffermati a pensare che cosa prova una mamma gatta quando le vengono portati via i suoi cuccioli? Chi ama i gatti sa che i genitori felini si comportano in modo diverso dagli umani.
Mamma accudisce i suoi piccoli per qualche settimana e poi li sposta e li lascia andare liberi dove vogliono andare senza seguirli. Il papà non è sempre presente, anche perché in una sola cucciolata ce ne possono essere diversi.
Ma la gatta ci tiene o non ci tiene ai suoi piccoli? Mamma gatta soffre il distacco dai suoi gattini oppure non prova nulla? Alcuni scienziati hanno provato a dare una risposta anche se non è facile comprendere alcune meccaniche dell’istinto animale.
Questo è uno di quei comportamenti a volte incomprensibili. All’inizio la mamma fa di tutto per difendere i proprio cuccioli e poi sembra non riconoscerli più. Che cosa accade?
La natura dei felini prevede che, quando una gatta ha la sua cucciolata, lei sia molto legata ai suoi cuccioli e al territorio tanto da diventare molto aggressiva in caso di attacco.
Questo perché la mamma deve allattarli e farli crescere. In una prima fase, infatti, è la mamma che deve svegliarli e prendersi cura di loro fino a quando sono pronti a prendere il latte dal capezzolo. In questa prima fase, se un gattino viene portato via, la mamma soffrirà moltissimo.
Nella seconda fase c’è l’inizio delle poppate e la mamma si sdraia pronta e disponibile al nutrimento dei suoi piccoli. Anche in questa fase la mamma non permette che qualcuno tocchi i suoi cuccioli, ma inizia ad essere già più tranquilla.
La terza fase, invece, è quella che inizia dal secondo mese di vita dei gattini in cui mamma gatta non pensa più ad allattarli, se lo fa lo fa in piedi. In questa fase i gattini iniziano a camminare da soli, ad allontanarsi, a giocare e la mamma sa che può iniziare ad allontanarsi.
Tuttavia, mamma gatta va comunque a caccia portando del cibo dai suoi piccoli. Però, è iniziata la fase dello svezzamento in cui anche i gattini sono in grado di procurarsi il cibo da soli. Qui la mamma inizia ad insegnare ai suoi cuccioli come si caccia e come ci si comporta, cercando di sviluppare in loro l’autocontrollo.
Dopo questo periodo avviene un graduale distacco nella famiglia felina, tanto che la mamma può arrivare a non riconoscere un suo gattino se questo viene poi adottato.
Insomma, il periodo adatto per togliere un gattino alla mamma, se lo si vuole adottare, è intorno ai due mesi. Tuttavia, bisogna anche osservare a che punto sono le dinamiche tra di loro.
Se il distacco avviene in una delle fasi appena descritte, possono esserci gravi problemi comportamentali, sia nella mamma che nei gattini. La mamma può soffrire molto di depressione fino ad arrivare a gironzolare in modo confuso.
Inoltre, preferirà stare sempre da sola e sembrerà perennemente in attesa. Potrebbe sviluppare forti reazioni legate allo stress come mordersi la coda e ferirsi da sola.
Allo stesso modo, anche i gattini portati via precocemente alla madre svilupperanno dei problemi. Tra questi incapacità di autocontrollo, ansia, claustrofobia, isolamento sociale e ambientale.
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