Gli animali vengono impiegati nella pet therapy, o terapia assistita, per vari motivi, tra i quali, principalmente per il fatto che il rapporto con loro incide sui canali emotivi. Questo comporta un’immenso apporto in terapie con pazienti affetti da diverse patologie come ad esempio l’autismo.
Quello che si vede raramente sono i momenti delicati e intimi nei quali l’interazione con un essere indifeso scatena un’emozione forte. Un’esperienza simile che l’ha regalata un signore, Richard Dawson che ha pubblicato una bellissima fotografia di una donna anziana, Winifred Lowe, malata di Alzheimer alla quale hanno fatto avvicinare un cane: “Mia nonna ha 95 anni ed è malata di Alzheimer: spesso piange, si arrabbia ed è in stato confusionale. Abbiamo chiesto che ci prestassero un cane e questo è quello che è successo”.
A quanto pare non appena la donna si trova a contatto con l’animale, un adorabile bassotto di 8 mesi di nome Orla, smette di fare quello in cui era impegnata e si dedica anima e corpo alla relazione, iniziando a giocare: “È come se le facesse dimenticare i suoi problemi e le sue sofferenze”, ha commentato il nipote, condividendo una serie molto commovente della nonna con il cane.
La donna si trasforma totalmente in presenza di Orla e anche il cucciolo pare cambiare comportamento e in quelle poche ore in compagna della Lowe è immerso nel gioco.
I benefici dei cani su persone affette da determinate patologie sono straordinari e lo stesso Dawson sostiene che dare questa possibilità ad una persona affetta di Alzheimer è una bella opportunità, tanto più se quella persona ha avuto cani nella sua vita.
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