Mai dire bugie, tanto meno a un amico a quattro zampe perché se ne accorgerebbe: lo studio che dimostra che i cani capiscono se il padrone mente.
Ci conoscono talmente bene da capire se stiamo dicendo una bugia? A quanto pare sì, e lo dimostra uno studio di ricercatori che hanno preso in oggetto i nostri amici a quattro zampe di fronte all’inganno. Pare dunque che i cani capiscono se il padrone mente: ma come ci riescono e quali sono i modi per accorgercene? Tutto quello che spiega la ricerca.
Può un animale che non comunica con le parole riuscire ad ingannare noi umani? A quanto pare non solo sapranno riconoscerle (come vedremo a breve) ma sono anche in grado di mentire loro stessi per raggiungere uno scopo. A differenza dell’uomo che può dire bugie in tanti e vari campi, Fido mente sulle ‘cose’ che per lui sono importanti, ovvero: cibo, necessità fisiche e comodità.
Infatti pur di raggiungere l’obiettivo, il cane può ‘ingannare’ il padrone con alcuni comportamenti che lo convinceranno alla fine a fare ciò che ha desiderato fin dall’inizio: ad esempio se lo scopo è quello di ottenere del cibo, può mettere in atto tutti i comportamenti che (già sa) spingeranno il padrone a dargli quello che vuole e quando lo vuole.
Ciò naturalmente non vuol dire che il cane non sia sincero nell’esprimere i suoi sentimenti verso di noi, poiché a volte pare che ci inganni quando in realtà sta solo utilizzando qualche piccola ‘strategia’ per il suo istinto di sopravvivenza.
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I ricercatori dell’Università di Vienna, coadiuvati dal biologo Ludwig Huber, hanno preso in esame un campione di 260 cani di razze diverse e li hanno posti dinanzi a due ciotole coperte. Una persona che non conoscevano, che ha assunto il ruolo di ‘comunicatore’, ha suggerito al cane quale fosse la ciotola piena di volta in volta, conquistando la sua fiducia.
Quando un secondo soggetto ha fatto uno scambio di ciotole, sia in assenza che in presenza del comunicatore, quest’ultimo aveva il compito di indurre il cane a scegliere la ciotola vuota, dando dunque un suggerimento sbagliato ma in buona fede. A questo punto metà degli esemplari ha seguito il consiglio del comunicatore, pur sapendo che fosse in errore ma confidando nella sua buona fede, ma dopo che il comunicatore era stato presente, ben tre quarti dei cani hanno ignorato il suo suggerimento. Questo vuol dire che, quando l’uomo che ha conquistato la sua fiducia mente, il cane non lo segue perché sa che è in torto volutamente.
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E cosa fanno i cani quando capiscono che stiamo mentendo loro? Ci ignoreranno, non saremo neppure ‘degni’ di un loro sguardo, a quanto pare. Infatti gli stessi esemplari utilizzati nell’esperimento hanno ignorato il consiglio e lo stesso comunicatore, per dirigersi direttamente verso la ciotola che sapevano essere piena.
L’esperimento sui cani è stato messo a confronto con i risultati ottenuti tra primati (Macachi giapponesi) e bambini al di sotto dei 5 anni, così come dichiarato nell’articolo de ‘El espectador’: nel caso di scimmie e infanti infatti, essi sembrano seguire comunque il consiglio della persona di cui si fidano, pur sapendo che magari è in cattiva fede o comunque sbagliato.
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