Lo scatto che racconta la cattività l’orangotango dello zoo di Mosca

Lo scatto che racconta la cattività l’orangotango dello zoo di Mosca

orangotango

Una fotografia scattata da Maxim Zmeyev, lo scorso 22 agosto allo zoo di Mosca sta facendo il giro del mondo: si tratta di un orangotango di Sumatra immortalato nella sua gabbia davanti ad una vetrata ricolma di visitatori, armati di apparecchi, intenti a fare degli scatti.

L’immagine è stata elevata ad un simbolo con la quale si vuole trasmettere il significato di che cosa sia la cattività. Il direttore del Born Free Foundation, del Regno Unito, Chris Draper, commentando la fotografia ha dichiarato che “è difficile spiegare il senso del recinto in un contesto più ampio. La fotografia offre un contrasto tra visitatori e l’orangotango, quello della commedia umana e della prigionia dell’animale”.

Draper ha poi ricordato che l’orangotango è una specie che vive prevalentemente negli alberi, nascosta tra gli alberi e la vegetazione: “Si tratta di un esemplare messo a nudo davanti ad una infinità di visitatori che contrastano con l’intelligenza e la sensibilità della scimmia”, ha dichiarato Draper.

Questa specie di Sumatra è a rischio e secondo i dati ufficiali restano poco più di 7mila esemplari in natura.

“E’ difficile immaginare di salvaguardare una specie a rischio, esponendola in questo modo, laddove si dovrebbe sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’olio di palma, le cui coltivazioni stanno distruggendo l’habitat degli orangotanghi di Sumatra”, ha aggiunto Daper, chiedendosi se in questo caso i visitatori avrebbero continuato a ridere di quella scimmia…

Un tema che sorge dopo il dibattito esploso in Argentina sul destino di un altro orangotango di nome Sandra. Nel mese di dicembre dello scorso anno, un’associazione animalista si è battuta per i diritti di Sandra, rinchiusa per oltre vent’anni nello zoo di Buenos Aires. L’associazione ha presentato un ricorso per poter dare nuovamente la dignità a Sandra e concedergli la libertà in un santuario. Il processo è ancora in corso ma quanto meno il tribunale ha fatto un passo in avanti, riconoscendo che l’orangotango è un soggetto che ha dei diritti. (clicca qui).

Gestione cookie