È ben noto come il cioccolato sia pericoloso per i cani e una certa soglia non dovrebbe mai essere superata per salvaguardare la loro salute.
Il cioccolato è una delle leccornie più amate dalle persone, soprattutto in questo periodo dell’anno. Tuttavia chi ha animali in casa, soprattutto cani, dovrebbe stare ben attento perché il quattro zampe potrebbe mangiarlo inavvertitamente. Difatti, si sa bene quanto possa essere tossico per i cani e, a seconda del tipo e della quantità di cioccolato consumato e del suo peso, potrebbe causare una grave danni.
Quanto il cioccolato è pericoloso per i cani
Se consumato con moderazione, il cioccolato non è affatto pericoloso per l’essere umano, anzi può anche fare bene all’organismo. Stesso discorso, però, non vale per i nostri amici a quattro zampe.
Il cioccolato contiene ben due sostanze eccitanti: teobromina e caffeina. Se il cane consuma alimenti o bevande contenenti questi elementi, può accelerare la frequenza cardiaca e stimolare il sistema nervoso. I danni che può causare al cane dipende da quanto cioccolato ha ingerito e dalla sua stazza.
Inoltre, le concentrazioni di queste sostanze tossiche variano tra i diversi tipi di cioccolato. Il più tossico è il cacao in polvere e seguono cacao amaro per dolci, cioccolato fondente con poco zucchero, cioccolato fondente e cioccolato al latte.
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I segni da intossicazione da cioccolato compaiono solitamente tra le sei e le dodici ore dall’ingestione. I cani anziani e quelli con patologie cardiache sono più a rischio di morte improvvisa per avvelenamento da cioccolato. I sintomi, che possono durare fino a 72 ore, includono:
vomito
diarrea
irrequietezza
minzione più frequente
tremori
Frequenza cardiaca elevata
crisi epilettiche
In casi gravi, ingerire il cioccolato può portare anche alla morte.
Come intervenire
Quando si ha il sospetto che il proprio quattro zampe abbia mangiato del cioccolato, bisogna chiamare immediatamente il veterinario o recarsi immediatamente presso una clinica veterinaria. Se l’animale ha consumato il cioccolato da meno di due ore, il veterinario può indurre il vomito nel cane e somministrargli diverse dosi di carbone attivo, che agisce per eliminare le tossine dall’organismo senza che vengano assorbite dal flusso sanguigno.
Nei casi più gravi, potrebbe essere necessario un intervento veterinario per fornire un trattamento medico supplementare, come farmaci o liquidi per via endovenosa, per risolvere gli effetti dell’avvelenamento.