La parte del corpo del rettile che incute più timore? Probabilmente è la lingua del serpente: cosa sapere su di essa, come la usa e perché penzola dalle fauci.
Chi li ama ne resta affascinato, ma chi li teme di certo ne è terrorizzato appena la vede uscire fuori dalle fauci, col suo caratteristico suono sibillino: stiamo parlando della lingua del serpente. Di cosa è fatta e perché si presenta con una evidente biforcazione in punta? Tutto quello che c’è da sapere su come la usa e del perché spesso la vediamo penzolare fuori dalle fauci di questo temibile rettile.
Sebbene sia la parte del suo corpo più temuta, in realtà la lingua del serpente non è velenosa: il fatto che la muova così velocemente, che la faccia uscire improvvisamente dalle fauci e il suo aspetto biforcuto di certo la rendono alquanto temibile.
In realtà la lingua del rettile è un organo di senso e ha anche una funzione essenziale, se consideriamo che la vista di queste creature non è particolarmente sviluppata. E’ il loro modo di conoscere il mondo, come vedremo a breve.
Ma perché allora è biforcuta? In molti sostengono che le due punte della lingua riescano a captare il doppio della quantità di informazioni sull’ambiente esterno, non solo a livello olfattivo ma anche tattile.
Due sacche che formano l’organo di Jacobson si trovano sul palato: ed è qui che arrivano le informazioni ‘raccolte’ dalla lingua, che vi rientra toccandole. Queste informazioni riportate dalla lingua all’interno del palato vengono trasmesse alle narici e a tutto il sistema olfattivo.
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Dato che non può contare su una vista particolarmente acuta e tanto meno sugli arti assenti, il serpente si rende conto dell’ambiente che lo circonda (e soprattutto dei potenziali pericoli) grazie alla sua lingua.
Si tratta infatti di un organo particolarmente sensibile che riesce a percepire odori impercettibili all’olfatto umano. Addirittura riescono a ‘rintracciare’ tracce di sangue e di seguirle fino alla preda esanime.
E’ ovvio che in una situazione di particolare tensione, il rettile tenderà a muovere la lingua un po’ ovunque alla ricerca di informazioni utili. Una caratteristica particolare è che il serpente non usa la lingua per deglutire le prede (e consideriamo che a volte sono davvero di grosse dimensioni).
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Considerato che si tratta di un organo di senso, che va a ‘colmare’ l’assenza di altre capacità in primis visive, è ovvio che il serpente abbia costante bisogno di mostrarla per percepire le particelle olfattive e toccando gli ambienti circostanti.
Nella parte frontale del muso del rettile è facile notare una sorta di buco piccolo, un orifizio, dal quale appunto lascia passare la sua lingua: attraverso questo piccolo tunnel essa entra ed esce facilmente.
Gli organi olfattivi infatti si ritrovano concentrati tutti alla fine della lingua, sulle due punte che spesso sono fini come i capelli umani: eppure, a dispetto dello spessore, sono proprio queste probabilmente a raccogliere una maggiore quantità di feromoni e altre informazioni.
E’ proprio la forma della bocca a consentire al serpente di tenere le fauci chiuse e di far uscire (e penzolare fuori) solo la lingua. Addirittura nel periodo della riproduzione del serpente, il rettile usa la lingua per identificare le femmine predisposte all’accoppiamento.
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Francesca Ciardiello
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