Questi insetti, quando non hanno voglia di accoppiarsi, usano una tattica infallibile: ecco cosa fa la libellula che evita rapporti col maschio.
Sembra strano ma anche questi insetti possono usare una sorta di ‘mal di testa’ per evitare di accoppiarsi con l’esemplare maschile quando non ne hanno voglia. In particolare vi è una specie di libellula che utilizza una tattica davvero particolare per scoraggiare il maschio a proseguire nella sua mira di conquista. E quanto pare funziona! Ecco qual è il suo segreto e in che modo il maschio viene beffato dal comportamento furbo della femmina.
I comportamenti degli animali possono farci davvero rimanere a bocca aperta: questo accade per il fascino che questo mondo continua ad esercitare su di noi. Anche nel mondo degli insetti vi sono delle femmine molto astute che, con la loro intelligenza, riescono a scoraggiare le insidie sessuali del maschio, sebbene in maniera piuttosto estrema ma efficace. La specie che adotta questa singolare tattica è piuttosto diffusa e si tratta del dragone alpino, conosciuto anche col nome di Aeshna juncea. Il metodo è quello di fingersi morta in modo da allontanare i potenziali ‘corteggiatori’. Si tratta di una vera e propria messa in scena: essa infatti simula una caduta mortale e restano immobili fino a quando il partner non si scoraggia e si allontana da lei, sconfitto.
C’è uno studioso che si è preso la briga di analizzare il comportamento delle libellule, anche dal punto di vista sessuale. Il biologo Rassim Khelifa, docente all’università di Zurigo, è colui che ha osservato il curioso comportamento delle larve di dragone sulle Alpi Svizzere. Di certo ciò che ha attirato la sua attenzione è stata l’intera messa in scena della femmina: essa sembrava esservi volutamente lanciata verso il suolo in una sorta di ‘suicidio’ improvviso.
Probabilmente il suo primo pensiero nel vederla inerme schiacciata al suolo, sarà stato lo stesso del maschio della specie: ovvero che fosse morta. Infatti apparentemente la femmina era distesa al suolo priva di vita, stesa sul dorso. Ma quando l’ha vista librarsi nuovamente in volo probabilmente gli sarà venuto qualche dubbio. Analizzando vari esemplari ha notato che ben 27 femmine su 31 hanno adottato questa tattica in presenza del maschio, e in 21 casi di questi 27 la tattica ha prodotto i risultati sperati.
La simulazione della propria morte, ha un nome preciso: si parla infatti di tanatosi, dal greco ‘thanatos’, ovvero morte. Non è una tattica così sconosciuta in natura, ma solitamente viene utilizzato per non diventare prede di altri animali. Ma viene anche utilizzata la stessa tecnica per ingannare altri animali e farne cibo: pensiamo alle volpi che così attraggono i corvi.
C’è un motivo preciso per il quale le libellule si comportano in questo modo: non è solo assenza di desiderio, ma anche e soprattutto un modo per proteggere i loro piccoli nati. Infatti quando una libellula depone le uova non hanno alcun aiuto da parte del maschio per badare ad esse.
Un singolo rapporto con il maschio basta a farle rimanere ‘incinte’ e un secondo rapporto potrebbe danneggiare l’intera riproduzione. Quindi adottano il metodo della finta morte per non essere nuovamente fecondate, soprattutto se ci sono troppi esemplari maschili nei paraggi. Sebbene scelgano dei luoghi isolati per deporre le uova, quando sono costrette a spostarsi, possono essere assalite da maschi vogliosi.
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F.C.
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