Basta una fotografia, una maledetta fotografia per avere una sensazione, una rivelazione sullo stato d’animo di piccole creature, la cui natura è stata derubata per regalare il piacere macabro della scoperta all’uomo.
A fine agosto era diventata virale la fotografia di un orangotango dello zoo di Mosca con la quale il fotografo Maxim Zmeyev aveva colto il significato profondo della cattività: animali selvatici la cui dignità è depredata e derisa (clicca qui).
Sempre a Mosca, un altro fotografo di nome Peter Marlow scattò, nel 2001, la fotografia di un orso che sta seduto da solo nella sua fossa, mentre un gruppo di bambini si affaccia per osservarlo.
Una fotografia che ha colto l’amara realtà e la triste condizione di quel povero animale, preso dalla desolazione e dalla deprivazione, unicamente per soddisfare, si potrebbe dire, il desiderio sadico di dare spettacolo all’uomo.
Purtroppo, come i riferiscono i media, a distanza di 15 anni da quella triste fotografia, quell’orso è sempre nelle stesse condizioni disumane: in piedi su un piano rialzato per divertire i visitatori. A denunciare questo fatto un utente di Facebook di nome Dimitri Efimov che a giugno ha pubblicato sul suo profilo, un video di quell’orso.
Un caso simile i è verificato all’Acquario di Mosca dove, come riporta The Dodo, lo scorso anno, uno squalo ha avuto un crollo psicologico e nella sua nevrosi ha iniziato ripetutamente a sbattere la testa con il vetro della vasca…
Chissà se questi esemplari si ricordano la bellezza della libertà, l’ebrezza dei boschi attraverso le stagioni e dell’immensità degli oceani che fanno eco alla loro anima?
Video postato da Dmitry Efimov
Танцуем и поем!!!
Posted by Dmitry Efimov on Domenica 21 giugno 2015
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