La prova da fare per capire se il proprio cane può andare d’accordo con i bambini

Cane azzanna un neonato ma si tratta di un bambolotto e siamo in una scuola per cani: il test per capire se il cane sa relazionarsi coi bambini.

Cane azzanna neonato ma è un bambolotto
Cane azzanna neonato: ma è una simulazione per mettere alla prova il cane (Screenshot Video Facebook@scuolapercani-amoreaquattrozampe.it)

Non è l’ennesima storia di bambino-neonato aggredito da un cane: siamo solo davanti ad una sorta di simulazione in una scuola per cani. Un cane azzanna un neonato ma non si tratta di un bambino in carne ed ossa, bensì di un bambolotto dalle fattezze appunto di essere umano. Le scene mostrate nel video divenuto ormai virale mostrano lo stesso cane che cerca di afferrare (e spesso vi riesce) il neonato di plastica dalle braccia di una donna o mentre è disteso nel suo passeggino: scene che fungono da spunto di riflessione per tutti.

Il test per capire se il cane sa relazionarsi coi bambini: scene da brivido

La scena è davvero agghiacciante: un cane di piccola taglia riesce a strappare letteralmente dalle braccia di una donna quello che sembra un neonato ancora in fasce; la scema si ripete con il medesimo animale che cerca di trafugare il corpo del piccolo direttamente dal suo passeggino. Insomma sembrano scene tratte da un film horror e invece è una realtà, seppur si tratti solo di una simulazione.

Tommaso Castellano
Cane azzanna neonato: è il test ideato da Tommaso Castellano in foto (Screenshot Video Facebook@scuolapercani-amoreaquattrozampe.it)

Si tratta infatti del Bautest mission, un’esperienza immersiva ideata da Tommaso Castellano, che si svolge all’interno di una stanza e che riproduce scene tratte dalla vita di tutti i giorni sia in casa che fuori casa. In questo modo è possibile vedere come cane e padrone si comportano in determinate situazioni e se e come è opportuno intervenire in caso di necessità.

Le parole dello stesso Castellano evidenziano come i nostri cani ci ‘forniscano’ dei segnali ma che pochi padroni sono in grado di interpretare e capire quando è il caso di affidarsi a un esperto. Infatti troppo spesso si sente ripetere i padroni, soprattutto dopo un caso di violenza a danno di terzi, che il proprio Fido non avesse mai dato segni di violenza o aggressività: probabilmente li aveva dati ma è l’uomo che non è stato mai in grado di coglierli.

Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Neonato e cane in casa, quale sarà la reazione? quella di questo cucciolo è strepitosa e ha lasciato tutti senza fiato

Il test per capire se il cane sa relazionarsi coi bambini: lo scopo del Bautest Missions

Il video è sicuramente crudo ma si rivela molto efficace anche come spunto di riflessione: infatti troppo spesso si condanna una razza di cane in particolare (il Pitbull non è davvero un cane aggressivo ed è il caso di sfatare questo mito), come se Fido nascesse buono o cattivo. Ma non è affatto vero! La responsabilità, e non solo in termini legali, è sempre del padrone.

Cane azzanna neonato dal passeggino
Cane azzanna neonato: durante il test Fido cerca di afferrare il bambolotto dal passeggino (Screenshot Video Facebook@scuolapercani-amoreaquattrozampe.it)

Troppo spesso infatti padroni alle prime esperienze scelgono determinati esemplari, che avrebbero bisogno di un’educazione specifica per poter vivere tranquillamente a contatto con la società e per i quali addirittura è spesso necessario patentino obbligatorio per cani pericolosi. E altrettanto spesso questi cani vengono lasciati vivere in cattività o addirittura stimolati affinché sviluppino un carattere violento e aggressivo. E da lì non c’è da meravigliarsi delle notizie di cronaca nera che coinvolgono spesso cani e bambini.

Ma allora qual è lo scopo del Bautest Mission? Evidenziare il comportamento del nostro cane a contatto con un neonato ad esempio che può incontrare per strada e l’inefficacia di determinati accessori, come la pettorina per cani, che si pensa (erroneamente) serva a domare i suoi istinti e il suo comportamento.

Francesca Ciardiello

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