Cosa fare se in giardino c’è la processionaria: consigli e tecniche per allontanare questo insetto potenzialmente pericoloso.
Avere un prato fiorito e delle piante rigogliose è il desiderio di tutti coloro che hanno la fortuna di vivere in una casa con giardino. Purtroppo, però, sono diversi gli insetti e i parassiti che possono danneggiate le specie vegetali. Uno degli animali più dannosi è la processionaria. In che modo è possibile allontanarla salvaguardando così piante, fiori e alberi? Ecco qualche consiglio al riguardo.
Il nome “processionaria” è dovuto al fatto che, quando le larve si spostano alla ricerca delle foglie di cui nutrirsi si dispongono una dietro l’altra come se fossero in una processione.
Il termine processionaria indica diverse specie del genere Thaumetopoea. In Italia, le specie più conosciute sono la Thaumetopoea pityocampa (chiamata processionaria del pino) e la Thaumetopoea processionea (chiamata processionaria della quercia).
La processionaria del pino, nota con il nome scientifico di Thaumetopoea pityocampa secondo la classificazione tassonomica di Denis & Schiffermüller del 1775, è un lepidottero appartenente alla famiglia delle Notodontidae. L’areale di diffusione di questo artropode comprende l’Europa, l’Asia e il Nordafrica.
A causa dell’aumento delle temperature negli ultimi anni, la processionaria del pino si è diffusa in modo notevole. La pericolosità che questa specie ha per l’essere umano e per le specie vegetali è la stessa della processionaria della quercia.
Se vuoi saperne di più, leggi un nostro approfondimento sul tema >>> Potresti trovarlo anche nel giardino di casa tua , ma è davvero così pericoloso come si crede?
La processionaria è un insetto altamente distruttivo dal momento che si nutre delle foglie di pino, compromettendone il ciclo vitale. Dopo quattro mesi dalla deposizione delle uova nascono le larve, che si mostrano sin da subito particolarmente voraci. Le larve di processionaria provocano un grave indebolimento nelle piante, esposte all’attacco di parassiti secondari e al rischio di malattie mortali. Le larve si spostano di ramo in ramo alla continua ricerca di nuove foglie per il loro nutrimento causando la defogliazione.
Le larve hanno una lunghezza compresa fra i 3 e i 4 centimetri e sono ricoperte da una peluria urticante e pericolosa per diverse specie di animali compreso l’essere umano. Gli esemplari giovani di processionaria, verso il mese di luglio, iniziano a costruire un nido sericeo in cui trascorrere l’inverno. Terminato il freddo della stagione invernale, verso fine aprile le processionarie scendono dai pini alla ricerca del luogo adatto in cui compiere la metamorfosi.
Scelto il suolo appropriato, le larve scendono a una profondità di circa dieci centimetri e qui trascorrono i mesi nello stato di crisalide. Durante i mesi estivi di luglio e agosto, questi insetti escono dal terreno e si trasformano in falene. Gli esemplari femmina cercano dunque le piante adatte per deporre le uova, prediligendo il pino silvestre e il pino nero. Verso fine agosto, la processionaria depone fino a trecento uova in un unico bozzolo. In questo ciclo vitale, i periodi in cui l’insetto provoca maggiori danni alle piante sono quelli dei mesi primaverili e dei mesi autunnali.
Nella penisola italiana sono infatti davvero pochi gli animali il cui morso o la cui puntura possono essere velenosi per gli esseri umani. La lista degli esemplari pericolosi in Italia comprende infatti solo alcune specie di pesci, di insetti e di rettili. Animali come le processionaria possono comunque, anche se non velenosi, rappresentare un pericolo. (di Elisabetta Guglielmi)
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