Oltre ad essere uno degli animali più amati il panda è anche il protagonista del celebre cartone Kung Fu Panda. Ma quali aspetti conserva della sua vera indole e quali cambiano? Scopriamolo insieme!
Il nostro idolo non ha bisogno di presentazioni. Il panda con il suo pelo nero e bianco, che di fatto serve a ripararlo dal freddo, è ormai un’icona. Pigro e docile, amante del cibo e del riposo. Ma come cambierebbero la sua personalità e le sue caratteristiche se si trasformasse in un personaggio dei cartoni?
A tal fine analizzeremo il protagonista del popolare cartone “Kung Fu Panda“.
Il film è stato realizzato dalla Dream Works Animation nel 2008 e narra le avventure di Po. Il giovane panda ha un sogno ambizioso: diventare un fenomeno nelle arti marziali.
Nella realtà sappiamo che i panda trascorrono la metà del loro tempo a mangiare e l’altra metà a dormire. Ma questo non è il caso di Po.
Nel cartone Kung Fu Panda, il protagonista lavora come cameriere presso il chiosco di spaghetti del padre adottivo, Ping.
A cambiare il suo destino sarà il saggio Oogway, maestro indiscusso di kung fu, che dopo una serie di fortuite circostanze proclamerà il panda Guerriero Dragone.
Di natura i panda sono pigri e cercano di evitare qualsiasi forma di fatica e il nostro protagonista non fa eccezione. Svogliato e imbranato, Po non brilla certo di iniziativa e perseveranza ma ora ha un compito da svolgere: combattere contro Tai Lung.
E per riuscire in questa sua missione dovrà essere addestrato dal maestro Shifu.
Qualcuno potrebbe chiedersi: “Ma quali sono le doti che un panda, potrebbe usare per combattere in un cartone?”. Beh, dovete sapere che i panda hanno un udito e un olfatto molto sviluppati al contrario della vista. Hanno anche un ottima memoria geografica.
Ma il nostro protagonista non ha nulla di tutto ciò. Di contro riesce a camminare su due zampe, porta una sottospecie di pantaloni e sa parlare e cucinare!
A differenza di quello che la loro stazza induce a pensare, i panda sono agili nei movimenti. Riescono così, abilmente, ad arrampicarsi sugli alberi e a nuotare.
Capacità che il nostro giovane panda mostrerà solo per arrampicarsi sulle mensole della cucina per mangiare biscotti.
Così, per combattere la sua pigrizia e addestrarlo a dovere, il suo maestro Shifu userà la leva più convincente: il cibo. Tutti conoscono la loro passione per il bambù e i panda trascorrono circa 14 ore a mangiare. Anche il nostro protagonista ha una venerazione verso il cibo, ma qui siamo in un cartone. Il nostro panda non si ciba solo di bambù ma anche di spaghetti e ravioli a vapore.
Per non parlare del fatto che Po consuma il suo pranzo comodamente seduto a tavola, con le bacchette.
I panda non spiccano certo per il coraggio, infatti non attaccano mai altri esseri. Tendono invece a scappare o a rifugiarsi sugli alberi per evitare lo scontro. Unica eccezione è quando devono proteggere i loro piccoli, intoccabili per loro.
E il nostro protagonista non tradisce la sua natura. Giunto il suo momento Po scappa temendo di non potercela fare. Ma alla fine, per salvare il villaggio, il panda troverà il coraggio e andrà incontro al suo destino.
Morale della favola? Reali o inventati, i panda riescono sempre a diventare i nostri beniamini. Ma soprattutto che, all’occorrenza, difendono le cose per loro importanti con le unghia e con i denti.
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M. L.
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