Ci hanno incantato con le loro “arti”. Ma come fanno gli incantatori di serpenti a farli danzare al suon di uno strumento musicale? Scopriamolo insieme
Ci è sempre sembrato un misto tra favola e magia, il rituale per cui un uomo vestito con turbante, semplicemente seduto a terra a gambe incrociate e armato solo di un pungi (lo strumento musicale utilizzato dagli incantatori), riesce a far sbucare fuori da un cesto di vimini la testa di un serpente che inizia a muoverla a tempo di musica come se danzasse.
Questa tecnica, tipica dell’Asia e soprattutto dell’India, in realtà costituisce una vera e propria professione nei suddetti paesi. Il rituale, infatti, rappresenta una delle attrazioni tipiche per i turisti, che guardano affascinati la scena.
Ma, forse perché la scena ci sembra che ci riporti in una favola o forse perché affascinati dal pensiero che un animale considerato tendenzialmente pericoloso, come il serpente, venga tenuto a bada da un semplice uomo armato solo di uno strumento musicale, questo fenomeno ci ha particolarmente incuriosito e ci siamo messi ad indagare sui retroscena di questa magia.
Purtroppo la scoperta che abbiamo fatto ha poco di magico, in realtà, il serpente non è in grado di sentire la musica. Nello specifico, questi rettili sono privi della parte esterna dell’orecchio e per questo motivo sono il grado di sentire suoni ma non di distinguere una melodia. Quindi, non è quest’ultima ad attrarre il serpente e a spingerlo a danzare al ritmo di musica.
Allora vi potreste chiedere perché il serpente sembra che danzi, seguendo la melodia, facendo ondeggiare la testa? Purtroppo anche questa risposta è lontana dal fiabesco.
Di fatto, il serpente non si concentra sulla melodia ma sul pungi che viene visto come una minaccia agli occhi del rettile e che, di conseguenza, ne segue i movimenti.
Se, come noi, siete incuriositi da questi affascinanti rettili potete leggere anche: Serpenti velenosi, le stagioni più a rischio: vipere in autunno
Se analizzate bene i vari movimenti eseguiti dagli incantatori di serpenti, infatti, potrete notare come questi spostino in continuazione il pungi da una parte all’altra e come richiamino in continuazione l’attenzione del serpente, per indurlo a seguire i suoi movimenti, o ancora come a volte abbiano addirittura bisogno di togliere da soli il coperchio del cesto di vimini, poiché il serpente non aveva percepito il suono.
Inoltre, pare che ancora oggi, purtroppo, alcuni incantatori eseguano delle antiche pratiche tradizionali per privare i serpenti dei loro denti e delle ghiandole velenifere o per cucirgli la bocca, al fine di renderli innocui: un maltrattamento vero e proprio, che davvero toglie qualsiasi mistero e magia a questa figura che abbiamo imparato a conoscere fin da piccoli nelle fiabe.
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M. L.
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