Tra gli animali più particolari al mondo, il koala spesso è conosciuto per il suo aspetto da cucciolone di peluche. Ma le impronte digitali dei koala nascondono molti misteri…
Solitamente, ci viene spesso detto che le scimmie (o i primati, in generale) sono i nostri parenti viventi più vicini. Le somiglianze sono anche un po’ troppo precise, a volte, come possiamo notare con una qualunque visita allo zoo in cui vediamo questi simpatici animali comportarsi in maniera inquietantemente umana. Ma in realtà, c’è una grande umanità in questi animali, e anche una sorprendente intelligenza. Basta pensare al gorilla Koko, che ha dimostrato di comprendere 2000 parole di inglese, e di poter usare 1000 parole della lingua dei segni. Ma ancora più sorprendente è che le impronte digitali dei koala, scimpanzé ed esseri umani sono così simili da mandare in confusione la polizia!
Questa curiosa storia comincia nel 1975 quando la polizia britannica condusse un raid insolito sulle abitazioni delle scimmie negli zoo di Londra e Twycross. Il loro obiettivo? Mezza dozzina di scimpanzé e un paio di oranghi, secondo il giornale The Independent. L’operazione ha avuto luogo in un momento in cui il crimine irrisolto stava diventando un problema sempre più grande nel paese, il che in qualche modo ha portato le impronte digitali di queste nobili creature ad essere analizzate!
Non sono stati trovati colpevoli di alcuna attività criminale, stranamente. Tutto ciò non è così assurdo come potrebbe sembrare, però. I tecnici che analizzano le impronte digitali della polizia di Londra hanno spiegato come sono arrivati a tali indagini: la polizia inglese tende a riferirsi a impronte digitali sporche o poco chiare come a “impronte di scimmie”.
Partendo da questo presupposto, se qualcuno in passato dicesse che stava analizzando un’impronta di scimmia, quindi, nessuno avrebbe pensato che non proveniva da qualcuno di non umano. Ma il bello è che gli scimpanzé si sono prestati abbastanza felicemente alle rilevazioni, e ovviamente non è stato trovata nessuna correlazione tra questi simpatici animali e i crimini.
Se questa fosse la fine della storia, sarebbe stato un affascinante piccolo caso di studio in sé e per sé, ma c’è addirittura di più. Portiamo infatti questa storia intrigante in Australia, dove la polizia teme che le investigazioni criminali possano essere ostacolate dalle impronte dei koala!
Prima di tutto, dobbiamo sottolineare che come per gli scimpanzé, i koala hanno impronte digitali molto simili alle nostre. Le curve, i vortici, le righette, il fatto che ogni impronta sia completamente unica per ogni singolo koala: in effetti, è un po’ strano. Il motivo per cui i koala hanno tali impronte è ancora un po’ un mistero per gli scienziati (la maggior parte dei mammiferi che vivono sugli alberi non le hanno), ma nonostante questo esistono e sono molto simili a quelle umane.
Maciej Henneberg, scienziato forense e antropologo biologico presso l’Università di Adelaide, in Australia, ha affermato che le impronte di queste iconiche creature australiane potrebbero facilmente essere confuse con le nostre. In realtà finora, sembra, nessuno le ha studiate in maniera molto dettagliata, ma ovviamente in una situazione di indagini poliziesche, anche se è estremamente improbabile che le impronte di un koala vengano trovate sulla scena di un crimine, la polizia dovrebbe almeno essere consapevole della possibilità che ciò avvenga.
Alcuni scienziati sono arrivati al punto di dire che, anche dopo averle attentamente esaminate al microscopio, gli investigatori non sarebbero in grado di distinguere le impronte umane da quelle di un koala. Le impronte digitali dei koala sembrano essersi evolute in modo indipendente, e molto più recentemente di quelle dei primati, poiché i loro parenti più stretti (canguri, vombati e simili) non le hanno.
Cos’hanno in comune umani, scimpanzé e koala? La sola necessità di afferrare le cose. Come hanno affermato i ricercatori dell’Università di Adelaide (che hanno scoperto le impronte digitali dei koala nel 1996), i koala si nutrono arrampicandosi verticalmente sui rami più piccoli degli alberi di eucalipto, afferrando manciate di foglie con le mani. Quindi l’origine delle impronte digitali può essere spiegata meglio come un adattamento alla presa.
In pratica, questa particolare caratteristica dei polpastrelli produce delle influenze meccaniche multidirezionali sulla pelle. Tali forze devono essere avvertite con precisione per un controllo accurato dei movimenti e delle pressioni sugli oggetti, ed è per questo che la pelle e la sua superficie richiedono una tale organizzazione così ordinata. Con tutto ciò in mente, possiamo solo sperare che i koala e gli scimpanzé non decidano mai di scatenarsi in sfrenate follie criminali. Immaginate che confusione per la polizia!
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Fabrizio Burriello
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