Ho finalmente scoperto come fare a capirlo: il mio cane mi manda spesso dei messaggi non chiari ma grazie a 2 segnali è tutto più semplice.
Inizialmente credevo che non sarei mai riuscita a interpretare fino in fondo i messaggi del mio cane. Mi chiedevo se il mio fido volesse realmente essere accarezzato in un preciso momento della giornata oppure se desiderasse rimanere da solo. Ero molto indecisa su come rispondere a quelle che mi sembravano delle richieste. Ora, però, ho finalmente capito come decifrare i suoi comportamenti.
Al di là dei comportamenti più comuni che può adottare un cane che si fida di noi (come, ad esempio, quello di scodinzolare ripetutamente sostando a lungo ai nostri piedi e osservandoci amorevolmente dalla sua prospettiva) altri gesti mi avevano sempre lasciato un dubbio.
Capire quando un cane vuole essere accarezzato è il passo più semplice, ma per comprendere altri loro gesti dovremmo imparare dapprima la differenza tra i segnali di pacificazione (che si manifestano tramite uno spostamento fisico e consapevole del cane da un potenziale conflitto) e i segnali calmanti (che riguardano, invece, l’allontanamento involontario del fido da un conflitto). Entrambi sono fondamentali per intercettare quelle che sono le sue intenzioni ed accoglierle nel modo più adatto al mantenimento del suo benessere.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> Il cane fa l’inchino: cosa vuole dirmi?
Stando al fianco al mio cane e confrontandomi con alcuni esperti ho compreso che questi segnali possono essere a loro volta suddivisi in tre sottocategorie. Tre esempi – che non riguardano gesti più comuni, come il significato che risiede dietro lo sbadiglio di un cane – potrebbero fare al caso nostro.
Per capire quando il cane vuole fare pace con noi o con il suo entourage, se c’è – ad esempio – qualcosa che lo disturba, potremmo notare questi tre comportamenti: il cane – in una simile situazione – potrebbe chiederci del cibo oppure desiderare un’offerta.
In altri casi, invece, il fido potrebbe assumere di fronte ai nostri occhi delle pose specifiche denotative della volontà di risolvere un eventuale disagio o conflitto in un gesto di pacificazione. Ad esempio: potrebbe ritrovarsi nella tipica postura dell’accoppiamento.
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