Il freddo non fa per lui. L’icadyptes, un antenato dell’attuale pinguino, prediligeva molto più il clima caldo a quello rigido del polo nord
Sarebbe una delle specie di pinguino più grandi tra quelle attuali, se fosse ancora vivo.
L’Icadyptes salasi è un infatti un antenato degli odierni palmipedi, vissuto 36 milioni di anni fa. Questa specie di pinguino era alto circa un metro e mezzo ed è uno degli esemplari più grandi che sia stato mai scoperto. Infatti, la sua statura risolta inferiore solo alle specie Anthropornis e a Palaeeudyptes.
Il pinguino deve il suo nome ad una combinazione di termini: “Ica” sta ad indicare la regione in cui sono stati ritrovati i suoi fossili, ovvero il Perù, mentre “dyptes” deriva da un termine greco che significa sub.
Salasi invece è un omaggio ad un noto paleontologo peruviano Rodolfo Salas Gismondi.
Anche se fa parte della famiglia, ci sono vari aspetti che differenziano questo pinguino dai suoi discendenti. Ad esempio, il suo teschio presenta una forma più allungata rispetto ai palmipedi odierni. Un’altra notevole difformità consiste nel becco, quello dell’icadyptes infatti è molto più lungo e appuntito rispetto alle specie attuali.
Gli studiosi ritengono che questa caratteristica, in realtà, fosse comune a tutti i pinguini “primitivi” e che sia poi andata perduta nel corso della loro evoluzione.
I resti di questo esemplare sono stati rinvenuti nella fascia desertica costiera del Perù. I reperti hanno quindi manifestato la preferenza di questo pinguino a vivere in un clima caldo invece di quello rigido, in cui la maggior parte delle specie attuali vive. Infatti ad oggi le uniche specie che prediligono un clima simile solo quelle del pinguino del Capo e del pinguino delle Galapagos.
Inoltre i loro fossili sono stati ritrovati insieme ad un’altra specie di pinguino estinto, il Perudyptes devriesi. Questi reperti hanno avuto un impatto notevole sulla teoria delle evoluzione dei pinguini, non solo da un punto di vista fisico, ma soprattutto per quanto riguarda la loro diffusione sul nostro pianeta. Infatti gli studiosi ritenevano che i pinguini si fossero sviluppati nelle zone del Polo Sud e in quelle della Nuova Zelanda e che circa 10 milioni di anni fa ci fosse stata una migrazione di alcune specie verso zone più calde.
Ma i resti rinvenuti dell’icadyptes hanno invece dimostrato che alcune specie si erano adeguate a climi più caldi più di trenta milioni di anni prima.
Se volete conoscere un altro simpatico aneddoto sull’evoluzione di questi animali carini e coccolosi potete leggere anche: Il pinguino non vola: perché non ci riesce più
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M. L.
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