Abbiamo sempre avuto la convinzione sbagliata: i gatti non sono così indipendenti come pensiamo ed ecco perché.
Il gatto è un animale domestico da molto tempo e ci sono persone che lo amano alla follia. Infatti, anno dopo anno sta raggiungendo, in termini di dati, il cane, che comunque rimane ancora l’animale domestico al primo posto per eccellenza. Tuttavia, se l’andamento è questo, in pochi anni i gatti riusciranno ad essere più numerosi dei cani nelle case delle persone.
Un tempo questi felini erano considerati delle divinità e molto ha influito il loro portamento e il loro carattere. Infatti, come sono i gatti? Sono diffidenti, sono schivi e opportunisti. Quasi come appartenessero ad un livello superiore. Ecco perché per tanto tempo abbiamo sempre pensato che fossero abilissimi nell’essere indipendenti e che non avessero bisogno, in realtà, della compagnia dell’uomo.
Sembra proprio che non sia così, però. Questa convinzione radicata nel tempo e nella tradizione non ha creato la voglia e le occasioni per studiare più profondamente alcuni aspetti dei gatti. Uno su tutti l’ansia da separazione. Un recente studio dimostra che ci siamo sbagliati e che anche i gatti soffrono molto se lasciati soli.
I gatti sono del tutto indipendenti? Uno studio dimostra che non è così
Plos One ha pubblicato uno studio molto eloquente su questo argomento. Non è vero che i gatti sono indipendenti, che se ne fregano di tutto e tutti e che sono così freddi come pensiamo. Infatti, anche loro sviluppano sentimenti, legami profondi e anche loro soffrono se lasciati soli. Chi li ha e chi li conosce bene lo sa perfettamente, diciamo la verità. Però, dovrebbe essere un argomento condiviso e conosciuto da tutti.
Il team di ricerca ha sottoposto un questionario a 130 proprietari di 223 gatti. Le domande vertevano sull’ansia da separazione, così come accade per molti cani. Oltre il 13% ha dichiarato che il proprio gatto o i propri gatti mostrano sintomi di ansia da separazione. Tra questi, il 67% mostra atteggiamenti distruttivi, il 63% un miagolio incessante, il 60% fa bisogni fuori dalla lettiera, il 53% mostra apatia, il 36% aggressività e il 36% agitazione e ansia.
Dunque, i risultati parlano chiaro: anche i gatti soffrono quando vengono lasciati soli. Lo fanno principalmente perché manca il proprietario, perché non hanno accesso a tutta la casa, ai loro giochi, all’ambiente esterno. Insomma, anche i gatti, esattamente come i cani, riescono ad affezionarsi ad un luogo e alle persone e soffrono quando viene cambiata la loro routine e le persone amate non ci sono.
Chi ha gatti in casa sa perfettamente che sono animali opportunisti e più indipendenti dei cani da alcuni punti di vista, come quello relativo all’apprendimento di dove fare i propri bisogni. Ma sanno anche perfettamente che sono in grado di essere molto affettuosi, di legarsi profondamente tanto da essere dipendenti dell’affetto di una o più persone.
Quindi, d’ora in poi, quando guardate un gatto non pensate che questo sia solo diffidenza e aggressività. È anche tanto altro. Bisogna solo trovare un equilibrio tra ciò che ci aspettiamo noi e ciò che il gatto effettivamente riesce a dare, tenendo conto che ogni gatto ha il suo carattere.