I cani sono passati a un nuovo stadio dell’evoluzione, finalizzata all’adattamento all’essere umano: ecco che cosa significa.
La cosiddetta “terza ondata di evoluzione” è iniziata per i cani. Secondo recenti studi scientifici, i quattro zampe si stanno evolvendo per adattarsi sempre più agli esseri umani. Negli ultimi decenni, il modo con cui gli umani considerano gli animali domestici è cambiato notevolmente. Cani e gatti sono diventati membri fondamentali della famiglia, con i quali condividere momenti importanti. Questo cambiamento, però, non è solo concettuale, ma è entrato a far parte dello stesso DNA dei cani.
Secondo gli studi scientifici i cani si stanno adattando ulteriormente alla vita degli esseri umani in quella che viene chiamata come la “terza ondata di domesticazione”. Una vita più agiata, meno tempo all’aperto e un maggior bisogno di vivere dentro le case sono tra i bisogni principali che i cani hanno iniziato a sviluppare negli ultimi anni.
La storia dell’addomesticamento dei cani affonda le sue radici nel passato remoto. Già quattordici mila anni fa, i cani erano utilizzati dall’essere umano in diverse attività, dalla caccia alla guardia del bestiame e delle proprietà. Perché fosse possibile che cani e umani si comprendessero e vivessero gli uni accanto agli altri ha rivestito grande importanza la comunicazione. I cani, antenati dei lupi e abituati alla vita in branco, hanno adattato le loro abitudini all‘organizzazione gerarchica della società umana e al nuovo ruolo che veniva loro richiesto. Maggiormente predisposti a comprendere i segnali della comunicazione umana, i cani si sono rivelati degli ottimi compagnia di vita per le persone.
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Nuovi studi condotti dall’ELTE hanno testato le capacità cognitive di cani e gatti, analizzando quale delle due specie rispondesse meglio ai gesti della comunicazione umana. Un ruolo cruciale nel rapporto che cani e gatti hanno con gli esseri umani è riscontrabile nella storia dell’evoluzione di questi animali e del loro addomesticamento.
I cani hanno ereditato dai loro antenati comportamenti specifici e tratti fisici in risposta alle esigenze dei loro proprietari. Con il cambiamento delle abitudini e del modo di concepire delle persone, l’addomesticamento del cane ha cambiato funzionalità passando dalla compagnia e all’affetto. A presentare per la prima volta il concetto della “terza ondata di domesticazione” è stato un team di ricercatori dell’Università svedese di Linköping, guidato dai professori Brian Hare e Vanessa Woods. Gli studiosi hanno approfondito come lo stile di vita moderno stia influenzando i tratti genetici e comportamentali dei cani. Secondo i ricercatori, l’evoluzione di questi animali si sta manifestando non solo a livello comportamentale, ma anche biologico.
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L’interazione crescente tra cani e umani ha portato infatti a un aumento dei livelli di ossitocina, un ormone fondamentale nel legame sociale capace di promuovere la fiducia e l’affetto. Hare e Woods hanno condotto uno studio su 60 Golden Retriever, messsi alla prova nell’apertura di un barattolo di croccantini. I cani sono stati sottoposti a questo test due volte, una dopo aver ricevuto uno spray nasale di ossitocina e una dopo uno spray di soluzione salina. I risultati hanno rivelato che i cani portatori di una specifica variante genetica del recettore dell’ossitocina rispondevano in modo più efficace all’ormone, mostrando una maggiore predisposizione a cercare aiuto dai loro proprietari. I risultati permettono di dimostrare come l’addomesticamento abbia influenzato le capacità sociali dei cani, rendendoli più sensibili alle interazioni con gli esseri umani.
I ricercatori hanno spiegato che «a differenza della maggior parte dei cani da compagnia, i cani da assistenza sono attratti dagli estranei e mostrano una crescente cordialità, suggerendo che la biologia di questi animali si sta modificando proprio come accadde migliaia di anni fa». Gli studiosi hanno aggiunto: «Per garantire la felicità dei cani e dei loro proprietari, sarà essenziale allevare e addestrare cani sempre più simili a quelli da servizio, per soddisfare i bisogni del nuovo mondo che abbiamo creato».
I cani sono in grado di comprendere lo stato d’animo e i sentimenti provati dagli esseri umani. Recenti studi hanno dimostrato come i cani non siano solo in grado di capire quando i loro proprietari stanno piangendo o sono tristi, ma sono anche in grado di rispondere a queste situazioni cercando di fornire conforto.
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Ogni atteggiamento assunto dai cani ha un suo significato intrinseco. Alcuni comportamenti sono frutto di secoli di addomesticamento nella storia evolutiva di questa specie, che ha imparato a interagire con gli esseri umani verso i quali mostra un’intelligenza emotiva superiore a quella dei gatti. In altri comportamenti assunti dai cani, invece, è possibile riscontrare le antiche origini della specie. (di Elisabetta Guglielmi)
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