Uno studio scientifico indaga in che modo alcuni animali possano riuscire a imparare il linguaggio di altre specie.

È qualcosa di molto comune notare due animali che appartengono a specie diverse interagire tra loro, ma questi animali possono comunicare realmente? A rispondere a questa domanda intervengono oggi i risultati emersi dalle ricerche di alcuni studiosi particolarmente attivi su questo argomento presso l’Università di Zurigo. Uno dei professori di antropologia dell’Ateneo in Svizzera si concentra sul suono prodotto dagli animali per spiegare come questi ultimi riescano a comunicare tra loro nonostante le loro diversità.
Come possono gli animali imparare il linguaggio di altre specie?
Riprendendo quanto già affermato in passato da un professore dell’Università dell’Illinois, negli Stati Uniti, sembra che alcune particolari caratteristiche riguardanti il sonoro richiamo di alcuni animali di specie diverse, in particolare durante le migrazioni, abbia avuto negli ultimi anni un’importante considerazione per poter dare nuova vita agli studi sull’argomento.

Mentre da un recente studio sul linguaggio animale emerge in che modo cani e gatti riescano a parlare in dialetto, un’altra ricerca scientifica ha validato l’idea secondo la quale alcuni animali abbiano un dono innato per favorire la comunicazione tra specie diverse.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> Cosa dice il linguaggio del corpo dei cani
Gli studiosi hanno deciso di analizzare il potenziale del metaforico linguaggio tra animali – tenendolo in considerazione in quanto sistema complesso – per dare infine spazio alle appena scoperte potenzialità di un solo animale: il drongo dalla coda biforcuta.
Il drongo, un simbolo di reciprono riconoscimento tra animali
Il Drogo, o Dicrurus adsimilis, è un uccello africano, originario della savana, celebre per essere in grado di riportare fedelmente i suoni emessi dagli altri animali presenti in natura. La sua impeccabile ripetizione delle sonorità di altri animali, nonostante avvenga per scopri connessi alla sua sopravvivenza, avrebbe lasciato pensare agli studiosi che questo meccanismo possa dare nuova ispirazioni alle ricerche sulla comprensione reciproca tra animali di diverse specie.

Nel frattempo gli studiosi ricordano in che modo anche gli animali di specie diverse, come – ad esempio – cani e gatti, continuino, sin da tempi remoti, a comunicare tra loro senza alcuna difficoltà servendosi del linguaggio non verbale. Non esiste difatti, secondo gli studiosi, nessuna specie animale che non possa potenzialmente comunicare con un’altra quantomeno servendosi dei suoi 5 sensi.