Quanti giorni si può lasciare il gatto da solo in casa?

Quanti giorni si può lasciare il gatto da solo in casa?

Quanti giorni si può lasciare il gatto da solo in casa? La risposta e i consigli utili per il benessere del gatto e la tua tranquillità.

quanti giorni si può lasciare il gatto solo in casa
Quanti giorni si può lasciare il gatto da solo in casa? (Foto AdobeStock)

Chiunque ha la fortuna di condividere la propria casa con un gatto, nel tempo ha imparato ad amarlo in modo incondizionato e mai si separerebbe dal proprio peloso. In molti provano questa sensazione di abbandono e parliamo dei proprietari e non del gatto. Infatti l’animale preferisce di gran lunga restare solo a casa piuttosto che spostarsi o viaggiare in auto, anche se comodamente nel trasportino.

In effetti il gatto non è per niente amante degli spostamenti, essendo molto territoriale e abitudinario e a differenza del cane ha molto più autonomia e indipendenza per poter restare da solo. Ma quanti giorni si può lasciare il gatto solo in casa? Scopriamo nei prossimi paragrafi come è possibile gestire la cosa.

Quanti giorni si può lasciare il gatto da solo in casa: età e personalità

abituare il gatto alla casa nuova
Il gatto solo in casa.(Foto AdobeStock)

Per poter valutare quanti giorni si può lasciare il gatto da solo in casa, bisogna tenere in considerazione due fattori importante ossia l’età e la personalità dell’animale, per capire se è qualcosa di fattibile e soprattutto per evitare che si senta solo e soffra. Innanzitutto prendiamo in considerazione l’età del gatto e dividiamo le fasce di età in: giovane, adulto e anziano.

  • Gatto giovane: per il gattino è tutto molto nuovo, perciò sta a te abituarlo pian piano al tuo ritmo di vita. Ragion per cui se il tuo lavoro ti porta a star fuori molte ore è il caso di cercare di abituare l’animale giorno per giorno a pochi minuti alla volta, a restare da solo. Magari investi in molti giochi con cui l’animale si possa intrattenere quando non ci sei. Lasciare la casa piena di giochi interattivi e con del cibo renderà la tua assenza meno triste del dovuto. Ciò detto potresti avere anche la fortuna di aver un gattino a cui non dispiace affatto rimanere solo in casa.
  • Gatto adulto: per il gatto adulto è tutto molto più semplice sia per noi che per lui. Il gatto adulto è un gatto già abituato a restare solo in casa, specie se lo abbiamo educato a questo. Anche se è adulto non è sbagliato lasciargli dei giochi con cui intrattenersi, anche se non saranno proprio i suoi obiettivi principali. Ci sentiamo di consigliare una visita al giorno o anche una ogni due giorni, da parte di qualche amico che possa controllare l’animale, in particolare se la vostra assenza si protrae per diversi giorni.
  • Gatto anziano: il gatto anziano è un animale che ha bisogno di più attenzioni e di conseguenze di almeno una visita al giorno, meglio ancora se le visite passano a due. Anche se la soluzione ideale sarebbe quella di affidarlo a qualcuno che riesca ad occuparsene tutto il giorno, laddove la vostra assenza dovesse protrarsi per diversi giorni.

In merito invece alla personalità, conosciamo tutti il carattere del gatto. Il felino può risultare un po’ scontroso al limite dell’aggressivo se non conosce bene colui che si occuperà del suo benessere se il padrone è assente.

Un po’ perché legati al proprio padrone, un po’ perché sono amanti della loro routine, sarà opportuno pensare a come gestire le visite delle persone che gli porteranno da mangiare, magari lasciando che in tua presenza, nei giorni precedenti alla partenza, si possano conoscere.

Potrebbe interessarti anche:Come capire se un gatto è felice: tutti i segnali da interpretare

Cosa può succedere se lasci il gatto da solo

cosa fa il gatto da solo in casa
Cosa fa il gatto quando è da solo in casa? Ecco la verità (Foto Adobe Stock)

Partiamo dal presupposto che piuttosto che lasciare un gatto solo in casa sarebbe meglio optare per una soluzione diversa, come ad esempio portarlo con sé o eventualmente lasciarlo nelle mani di una persona di cui ci si fida e il gatto conosce. Laddove tutto ciò risultasse impossibile bisognerà trovare degli stratagemmi utili per evitare che il gatto possa restare senza cibo, senza acqua o si possa far male.

Ragion per cui se si è pensato di sostituire la ciotola dell’acqua con una più grande o magari con una di quelle automatiche, sarà meglio che questo cambio avvenisse durante la tua presenza ancora in casa. Il gatto potrebbe non accogliere positivamente la tua scelta e non accettare l’acqua o il cibo all’interno di essa.

Infatti potrebbe scaraventare il tutto a terra e restare digiuno per il resto dei giorni e sappiamo benissimo che testardo come è, lo farebbe. Applicare la sostituzione in tua presenza lo aiuterebbe ad accettare il cambiamento e soprattutto a capire il funzionamento nel caso di ciotole automatiche.

Nel caso non avessi pensato in tempo a tutto ciò ti ricordiamo di porre più ciotole di cibo e acqua in giro per casa, in modo tale che seppur dovesse capovolgere le ciotole ne troverebbe altre a sua disposizione. Oltre al problema del cibo e dell’acqua il gatto potrebbe per paura nascondersi in qualche armadio o in posti dove potrebbe avere difficoltà ad uscire.

Ecco per evitare tutto ciò la soluzione ideale è chiedere a qualcuno di tenerlo con se per qualche giorno, in modo tale da evitare ll’ansia da separazione nel gatto e anche la tua preoccupazione.

Come gestire la lettiera se resta solo

lettiera gatto adobestock
Lettiera per gatti (Foto AdobeStock)

Un aspetto da non sottovalutare riguarda la lettiera del gatto, in particolare la sua pulizia. Sappiamo tutti quanto il gatto sia esigente ed estremamente pulito, per tale motivo quando la lettiera è molto sporca l’animale smette di utilizzarla e non volendo sporcare altri posti, trattiene la pipì.

Evitare di fare pipì, può portare il gatto a soffrire per un’infezione urinaria. Un’opzione da considerare potrebbe essere quella di lasciare varie lettiere in diverse stanze, in modo che abbiano diversi posti in cui fare i bisogni.

Potrebbe interessarti anche:La migliore ciotola per l’acqua per il gatto: scopriamo se ne esiste una

Raffaella Lauretta

Gestione cookie