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Curiosità

Gatto di Paperino: nome, razza, caratteristiche e curiosità

Come si chiama il gatto di Paperino? Il suo nome in italiano è Malachia, è chiamato Ron Ron in alcune vecchie storie italiane, mentre il suo nome originale è Tabby.

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(Foto Facebook)

Malachia è un personaggio Disney creato dallo sceneggiatore Dick Kinney e dal disegnatore fumettista statunitense Al Hubbard. E’ come gatto domestico di Paperino e fa il suo esordio nei fumetti sul numero 453 di Topolino nella storia “Paperino e il fanatico igienista“. Nasce quindi nel 1964, viene riutilizzato da diversi autori fino ai primi anni 2000, successivamente scompare dalla scena fino al 2015 quando il felino fa un breve cameo nella storia “Paperino e l’idolo acquatico” di Francesco Artibani e Silvio Camboni. Nel 2020 Malachia è comparso sul numero 3345 di Topolino; qui il Micio è costretto a trasferirsi a casa di Paperino dopo che Paperoga ha fatto saltare per aria la casa con i suoi soliti esperimenti.
Nello stesso anno è invece protagonista di “Miao“, miniserie di Giorgio Salati ed Enrico Faccini, qui le avventure vissute da Malachia vengono narrate dal suo punto di vista.

Cosa sappiamo il Malachia, il gatto di Paperino

Passiamo invece a conoscere l’aspetto, il carattere e le curiosità su questo personaggio minore della Disney.

(Foto Facebook)

Qual è la razza del gatto di Paperino? Non conosciamo la razza del gatto, ma sappiamo che è uno tra i pochi animali non antropomorfi, che è di media grandezza ed è disegnato in maniera non caricaturale. E’ un gatto dal pelo corto e dal colore variabile. A volte è beige, spesso è di un giallo deciso con muso e pancia più chiari, altre volte è rappresentato in arancione e altre volte ancora è un gatto rossiccio con petto bianco.

Caratterialmente Malachia è un gatto tranquillo che aspira a una vita di assoluto riposo. Per questo motivo detesta le incursioni e le iniziative di Paperoga, il cugino di Paperino, ma il gatto non resta passivo e, al contrario, avendo una forte personalità reagisce vigorosamente al goffo Paperoga. Come dicevamo il gatto ama dormire e quando non è rappresentato a riposare lo vediamo intento a cacciare pesci o a cercare cibo. Malachia è inoltre un gatto filosofo e intelligente; spesso riflette tra sè e sè.

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Abbiamo detto che Malachia è il gatto di Paperino, ma nel 1972 lo troviamo a casa di Paperoga e nel 1979, nella storia “Paperino e il bandito del fiume senza ritorno”, il gatto se ne sta comodamente acciambellato tra le braccia di Paperoga. Questo cambio di proprietario viene attribuito alle storie di produzione brasiliana dove il cugino di Paperino era molto popolare. A questo punto gli autori italiani decisero di assecondare le vicende e far sì che il felino fosse di proprietà di Paperoga. Nel 2020 su Topolino 3349 ritroviamo Malachia a casa di Paperino (definita nel sommario come “il suo domicilio originario, dopo essere stato ospitato a lungo da Paperoga“), che sia un nuovo “passaggio di proprietà”? Non lo sappiamo ancora. In questo fumetto Malachia dovrà vedersela con Cip e Ciop; i due scoiattoli hanno rubato del cibo dalla ciotola del gatto.

Infine una curiosità. C’è un gatto ispirato e Malachia, si chiama Malachio ed è il gatto domestico della famiglia Monticchio nel fumetto L’amorosa istoria di Papero Meo e Gioietta Paperina. Questa è una storia a fumetti del 1979, parodia della tragedia Romeo e Giulietta di William Shakespeare, pubblicata per la prima volta non su una testata Disney, ma in un supplemento del settimanale TV Sorrisi e Canzoni per celebrare i cinquant’anni della creazione di Topolino. Il narratore Topolino racconta ai lettori una vicenda svoltasi a Verona nel tardo Medioevo.

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Santa

Il giornalismo è da sempre la mia più grande passione insieme al calcio e agli animali. Credo d’aver ciucciato tanto inchiostro e poco latte visto che, come il cincillà, sono intollerante al lattosio. Sono inoltre curiosa come una lontra, instancabile e paziente come una formica, operosa come un’ape e sognatrice come un castoro… ah, i miei avi saranno stati sicuramente panda altrimenti non si spiegano queste occhiaie. Sono iscritta all'albo dei giornalisti (elenco pubblicisti) dal 2006, sono laureata in Scienze della comunicazione Sociale, Istituzionale e Politica.

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