Il gatto non viene quando lo chiami? Questo problema può essere risolto se si impara a chiamare micio nel modo giusto. Leggiamo, nell’articolo, di cosa si tratta.
Può capitare di chiamare il proprio micio domestico e notare di non ottenere risposta immediata oppure, addirittura, essere completamente ignorati da lui. Questo comportamento è frequente ma la scienza, oggi, ci ha rivelato come riuscire ad avere la sua attenzione. Se il gatto non viene quando lo chiami devi imparare a fare così. Vediamo meglio nell’articolo.
Succede a tutti i padroni, prima o poi, di non essere ascoltati dal caro gatto. Questo può succedere in ogni contesto e fa venire tante domande all’umano. Leggiamo cosa rivela la scienza su questo strano comportamento felino.
Il felino, per quanto possa essere addomesticato, conserverà sempre quel suo istinto predatorio e selvaggio che lo rende così indipendente e, spesso, ribelle alle regole umane.
Al contrario dell’amico cane, il gatto ha iniziato il suo addomesticamento un po’ più tardi. Poi, il carattere di micio influisce molto sul suo comportamento e sul rapporto con gli altri.
La natura felina deve essere conosciuta e compresa a fondo, osservando le reazioni e i bisogni particolari di questo animale da compagnia così complesso e misterioso.
Non dobbiamo stupirci se ci capita di chiamare il micio e constatiamo di non essere ascoltati oppure che ci vuole più tempo per avere la sua risposta.
La psicologia del gatto, da scoprire giorno per giorno, ci dice che è un pet imprevedibile e che ha un modo tutto suo di rapportarsi con il padrone umano.
Tra i suoi comportamenti più curiosi c’è, appunto, quello di non rispondere subito ai comandi del padrone. Vediamo, allora, come la scienza ci consiglia di comportarci.
I ricercatori di un’Università francese hanno scoperto la tecnica migliore per chiamare il proprio felino domestico.
Analizzando il comportamento di 12 gatti, di diverse zone della città, sono stati tutti esposti all’interazione con gli umani. Con la voce, con i gesti, con la voce e i gesti, senza nessun segnale.
Il risultato dato dall’esperimento è che i gatti reagivano prima alla persona che chiamava sia con la voce che con i gesti. I mici potevano scodinzolare di più con chi non comunicava con loro.
In pratica, si è scoperto che i gatti preferiscono l’emissione della voce e i segnali rispetto alla comunicazione esclusivamente vocale da parte delle persone.
Il fatto è che questi animali prestano molta più attenzione al linguaggio del corpo, che rende più facile per loro intuire intenzioni e messaggi da parte dell’umano.
Continuiamo la lettura dell’articolo per saperne di più.
Poiché gli amici felini non possono parlare, il loro linguaggio è diverso e fatto di segnali e gesti continui, che vanno tutti interpretati e colti nel significato reale. Leggiamo ancora qui.
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Come abbiamo accennato, se un gatto ha davanti una persona che non conosce e che non comunica con lui, il micio inizia ad agitarsi e a provare un disagio. Scodinzolare è il loro modo per esprimere questa condizione.
Si può affermare, dunque, che se il gatto ti ignora è perché lo stai chiamando nel modo sbagliato e che la comunicazione solo verbale non può dare questo obiettivo sempre.
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Si tratta di una forma di comunicazione umana più frustrante per il felino, che condiziona in negativo l’interazione con lui.
Detto ciò, possiamo seguire allora il consiglio più importante dato dai ricercatori. Per chiamare il micio e ottenere subito la sua risposta, dobbiamo comunicare sia con segnali visivi che con quelli vocali.
Mentre si chiama il gatto con la voce, allo stesso tempo bisogna fare dei gesti con le mani, migliorando la comunicazione e rendendola una buona abitudine nel dialogo con lui.
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