Il gatto convive davvero bene con l’uomo? Scopriamo tutto ciò che c’è da sapere in questo rapporto odio-amore tra micio e padrone.
Nonostante il gatto abbia conquistato il cuore di tante persone, che arrivano a fare cose sorprendenti per il loro animale da compagnia, la perplessità rimane ed è questa:
“Il gatto convive davvero bene con l’uomo?” Per rispondere a questa domanda complessa, in questo articolo, esamineremo attentamente le dinamiche della convivenza.
Vi forniremo i migliori consigli degli esperti, su come gestire questa relazione in modo positivo e soddisfacente per entrambe le parti. Vediamo, quindi se il gatto convive bene con l’uomo.
Il gatto convive davvero bene con l’uomo?
La convivenza tra gatto e uomo e una storia di adattamento reciproco che ha plasmato il destino di entrambe le specie.
Per arrivare a capire se il gatto convive davvero bene con l’uomo, è importante dare uno sguardo al passato di questa straordinaria relazione.
Il primo incontro, tra gatto e uomo, risale a migliaia di anni fa, nella regione del vicino Oriente, precisamente nell’area che oggi comprende il Medio Oriente e l’Egitto.
All’epoca, si trattava di felini selvatici, i quali furono attirati dall’odore del cibo degli insediamenti umani, oltre che dalla presenza di roditori che erano lì per lo stesso motivo.
Questa è stata la prima forma di convivenza tra gatto e uomo, poi nel corso del tempo, gli esseri umani cominciarono a sviluppare un attaccamento emotivo e non più di convenienza verso questo affascinante felino.
Così, dall’antico Egitto alle Corti reali dell’Europa medievale, il gatto ha assunto sempre più rilevanza nelle diverse culture.
Arrivando ai giorni nostri, il gatto è presente nelle case di tutto il mondo ed è divenuto un perfetto animale da compagnia per proprietari grandi e piccini.
Tuttavia, la risposta alla domanda, se il gatto conviva davvero bene con l’uomo è tutt’altro che univoca.
Ciò che invece è ben chiaro è che con amore attenzione e comprensione, di regola, è possibile raggiungere una convivenza armoniosa.
Per tale ragione, se si vuole avere un buon rapporto con il gatto, è opportuno essere aperti alle differenze e cercare di capire meglio il linguaggio del corpo felino, nonché le sue semplici necessità.
Questo approccio, vi aiuterà a instaurare una relazione basata sulla fiducia e sull’armonia.
I fattori che rendono questa convivenza possibile
La convivenza tra gatto e uomo è una relazione incredibilmente variabile, influenzata da una serie di fattori.
Tali fattori vanno dalla personalità del gatto, alle aspettative del proprietario e l’ambiente in cui vivono.
Esaminiamo, quindi, i punti sopracitati:
- personalità del gatto: la personalità del gatto, svolge un ruolo fondamentale nella relazione tra il gatto e il suo proprietario. Ogni gatto, ha la sua unicità, proprio come negli esseri umani, alcuni sono molto amichevoli affettuosi e socievoli mentre altri sono più riservate e preferiscono stare da soli;
- aspettative dei proprietari: le aspettative dei proprietari influenzano la convivenza con il gatto, poiché alcuni proprietari vogliono un gatto che sia amichevole e ciò che spesso, mentre altri preferiscono gatti che siano tranquilli e indipendenti. Alcuni proprietari, poi, pretendono un determinato comportamento rispetto dei comandi precisi mentre altri sono più pazienti accettano i comportamenti naturali del gatto;
- ambiente: l‘ambiente in cui vive un gatto può fare una grande differenza nella sua relazione con le persone. Il gatto che ha la possibilità di uscire fuori e avere spazi aperti potrebbe avere bisogni diversi dal gatto che vive in un appartamento di città. Inoltre, se ci sono altri animali domestici in casa, anche questo potrebbe sicuramente influire. Alcuni gatti, potrebbero accettare volentieri la compagna di altra animali, mentre altri potrebbero preferire essere gli unici animali in casa;
- esperienze di vita: la storia precedente di un gatto può avere un grande effetto sul comportamento. Quello che è successo, nel passato del gatto, può davvero fare la differenza nella relazione con gli esseri umani. Se un gatto è stato abituato a stare con le persone fin da cucciolo, è più probabile che sia amichevole e si adatti facilmente. Se, invece, ha avuto esperienze negative potrebbe essere, più timido o diffidente con gli esseri umani.
Come si è adattato l’uomo alla convivenza con il gatto
Nel momento in cui è iniziata questa convivenza gatto-uomo, una delle prime e più evidenti modifiche apportate all’ambiente domestico, per legare con il gatto, è stata l’introduzione di cibo regolare e costante.
L’offerta di cibo di alta qualità e l’alimentazione regolare, sono diventati standard per garantire al gatto una nutrizione adeguata a differenza del gatto selvatico, dove doveva cacciare le prede per sopravvivere.
In aggiunta, l’uomo ha progettato degli spazi domestici in modo tale che il gatto poteva e può sentirsi al sicuro.
Tutto questo, creando ambienti interni dove il gatto può rifugiarsi da potenziali pericoli esterni e anche porte e finestre sicure per godersi l’area in un ambiente protetto e soprattutto senza rischi.
Per concludere, anche per quanto riguarda l’intrattenimento, l’uomo ha avuto ed ha un ruolo importante.
Come infatti, ha creato giochi per gatti e attività per suscitare interesse e divertimento nel suo amico a quattro zampe.
Dalle varietà di giocattoli interattivi alle strutture pensate per l’arrampicata, ogni proprietario ha realizzato e personalizzato la propria casa per creare occasioni di svago e di movimento per il proprio gatto. In questo modo, può tenerlo attivo fisicamente e impegnato mentalmente.