Il nostro micio spesso si avvicina ad oggetti dal profumo non proprio invitante per noi. Ma perchè il gatto ama le cose puzzolenti? E può essere pericoloso?
Se abbiamo mai visto il nostro micio abbracciato alle nostre scarpe, o rotolarsi sui nostri vestiti nel cesto della biancheria sporca, probabilmente ci avrà fatto ridere e pensare “Ma perché il mio gatto ama così tanto le cose puzzolenti?”. Ed è vero, infatti, sembra proprio che i nostri amici felini adorino passare il tempo vicino a cose dall’odore per noi davvero poco gradevole. Ma può diventare un rischio per la loro salute?
Potrebbe interessarti anche: 10 Odori che i gatti non sopportano: ecco quali sono
L’olfatto dei gatti e l’amore per gli odori “cattivi”
Non solo i gatti sono attratti dagli oggetti che puzzano, succede anche in molti altri animali.
Per molti animali, infatti, l’olfatto è davvero importante: lo usano per comunicare con gli altri animali, e per conoscere l’ambiente attorno a loro.
Gli animali si affidano al loro senso dell’olfatto come noi esseri umani facciano affidamento sulla vista. Infatti, il loro cervello si comporta in maniera analoga al nostro.
La corteccia visiva degli esseri umani è la parte del nostro cervello più dominante, e allo stesso modo gli animali con un olfatto molto potente hanno una corteccia olfattiva dominante.
Il numero di recettori olfattivi nella cavità nasale dei gatti è di 100 milioni circa, ed è un ottimo modo per capire la potenza del loro olfatto.
Per fare un paragone, il numero negli esseri umani è di “solo” 5 milioni, per cui il senso dell’olfatto di un gatto è 20 volte circa più potente del nostro.
Ma non basta, perché i gatti hanno delle ghiandole odorose su varie parti del corpo:
- Sulle guance;
- Sotto il mento;
- Sulla fronte (alla base delle orecchie);
- Attorno alla bocca.
Ma quello che gli esseri umani difettano in senso dell’olfatto rispetto ai gatti, viene compensato con la vista: è circa 10 volte più potente di un gatto, anche se al buio vedono meglio di noi.
Cliccate su successivo per scoprire il resto dell’articolo