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Curiosita

Gatti più educati dei cani: scopri perché il fido è un pasticcione nel bere

Se non riesci a capire perché il fido è un pasticcione nel bere scopri cosa rende i gatti più educati dei cani in questa essenziale attività. 

Gatto e cane mentre bevono (Pixabay 165106 Didgeman – Curadelcane.it)

È risaputo che i cani e gatti abbiano abilità talvolta opposte e – soprattutto – diversi modi di comportarsi. Ma cosa rende realmente diverso il modo di bere che hanno questi due esemplari di quattro zampe? Grazie a un dettagliato studio sugli animali si è potuta dare una spiegazione più esaustiva sull’argomento. Sappiamo, nel frattempo, che – almeno tendenzialmente – i gatti riescano a bere senza lasciare alcuna traccia del loro passaggio. Mentre, i cani, tendono – quasi sempre – a mostrarsi come dei veri e propri pasticcioni.

Gatti più educati dei cani: il fido e il micio sanno bere in modo diverso

Il quesito, a questo punto, non può che sorgere spontaneo. Perché ciò accade? Alla base di questo divario tra cani e gatti vi è – secondo il parere degli studiosi – le modalità attraverso le quali questi due diverti tipi di pelosetti utilizzano la loro lingua per bere. È dunque da sfatare il mito secondo cui i gatti siano “più educati” dei cani. In realtà non dipende da loro. Quindi non prendiamola sul personale ma capiamo insieme come agire per migliorare la situazione.

Gatto che beve dalla ciotola (Pixabay rihaij – Curadelcane.it)

Se entrambi, sia gatti che cani, utilizzano la lingua per portare l’acqua alla bocca: è fondamentale sapere che il modo di svolgere questo intuitivo passaggio si attua, per loro, in maniera differente. Gatti e cani utilizzano quindi la lingua per bere in modo diverso. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica del “Virginia Tech College”. La quale lascia emergere come i gatti debbano attirare gradualmente – attraverso l’uso della lingua – le gocce d’acqua alla bocca. Dal momento che non possono – in altro nessun modo – riuscire a dissetarsi.

I gatti non possono risucchiare l’acqua all’interno della loro bocca. Eppure immergendo parzialmente la loro lingua, ad esempio, in una ciotola riescono a dissetarsi facilmente. E – al contempo – a non creare alcun tipo di disordine. Contrariamente, i cani: bevono in modo molto più veloce. Poiché prelevano quantità di acqua superiori a quelle di un comune felino. Ciò comporta, da un lato, la possibilità di riuscire a coglierne da parte loro, e a ogni immersione, soltanto una piccola parte dell’acqua raccolta; mentre, dall’altro, ciò può causare con facilità la formazione di ingenti pozze d’acqua attorno alla ciotola. E questo avviene proprio a causa dell’acqua in eccesso.

Gatti e cani: si può aiutare il fido a bere “come” un gatto?

Sembra non esista, dunque, alcun modo per aiutare il nostro fido ad esercitarsi per essere “come” un gatto. Oppure per bere in modo “più attento”. L’unica cosa che possiamo fare per evitare pozzanghere o scie d’acqua indesiderate potrebbe essere quella di posizionare dei tappetini che permettano di assorbire i liquidi attorno alle zone idonee al posizionamento della ciotola per il fido.

Rottweiler con dell’acqua (Pixabay Alexas_Fotos – Curadelcane.it)

La ricerca condivisa dagli studiosi del “Virginia Tech College” è stata realizzata grazie all’osservazioni di diversi contenuti video a cui è stato aggiunto l’effetto del ralenti. Questo tecnico escamotage ha permesso agli studiosi di osservare attentamente quali fossero le differenti modalità che hanno cani e gatti di procurarsi il quantitativo d’acqua necessario al loro fabbisogno.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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Giada Ciliberto

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